La Nuova Sardegna

Olbia

Porto Cervo, rapina lampo nella villa di un ristoratore

di Giampiero Cocco
La villa presa di mira dai rapinatori
La villa presa di mira dai rapinatori

Due banditi armati e mascherati hanno fatto irruzione nell’abitazione del titolare della pizzeria “Dante”

31 agosto 2017
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ARZACHENA. Una rapina lampo, messa a segno da due banditi armati e mascherati, è stata compiuta poco dopo le 11 di notte id lunedì a Monticanaglia, una frazione di case sparse tra Arzachena e Porto Cervo. Vittime dei malviventi una coppia di ristoratori originari della Campania che da anni, con i familiari, gestiscono il ristorante pizzeria “Dante” di Porto Cervo. La rapina è avvenuta davanti agli occhi terrorizzati delle due figlie della coppia, di 9 e 14 anni. Il colpo pare abbia fruttato ai banditi circa 700 euro e qualche anello, visto che l’incasso dell'attività commerciale viene versato ogni sera alla cassa continua di una banca. L’irruzione dei malviventi è avvenuta davanti alle due ragazzine impietrite.

Dopo che il capofamiglia, un ristoratore di 43 anni, ha aperto la porta di casa dopo essere sceso dall’auto che aveva parcheggiato nello spiazzo antistante la villetta, i rapinatori si sono si sono materializzati alle sue spalle, costringendo il gruppo familiare ad entrare in casa. Mentre uno dei banditi teneva a bada la moglie e le due ragazzine l’altro bandito avrebbe accompagnato l’uomo in una delle camere, arraffando i soldi, i pochi gioielli e alcuni telefoni cellulari, Subito dopo i due malviventi si sono dileguati nel buio della campagna, attesi con molta probabilità da un complice su una delle strade che, da Monticanaglia, portano ad Arzachena, Olbia o Porto Cervo.

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Un colpo studiato a tavolino, quello dei malviventi, che conoscevano gli orari in cui agire e la dislocazione della casa. Una villetta immersa nel verde della campagna arzachenese,  già teatro, nell’agosto del 2010, di una sanguinosa rapina dove rimase vittima la vecchia proprietaria, l’allora settantunenne titolare titolare dell’Hotel Gambero Rosso, la quale venne selvaggiamente aggredita da un rapinatore solitario (rimasto sinora sconosciuto) che a calci, pugni e bastonate la ridusse in fin di vita, mandandola in coma per diversi mesi.

L’altra notte i banditi non hanno usato violenza, anche perché la coppia ha subito messo a disposizione il bottino. L’allarme alla caserma dei carabinieri della stazione di Porto cervo è scattato una decina di minuti dopo che la i banditi si erano allontanati dalla casa perché una delle rqagazzine ha nascosto un cellulare con il quale sono stati allertate le forze dell'ordine.

Per i militari, che hanno disposto nell’immediatezza una seria di posti di blocco, ora non resta che lavorare sui ricordi dei quattro – rimasti terrorizzati dall’irruzione – e sulle scarsissime tracce lasciate sul posto dai malviventi. Che avrebbero atteso l’arrivo della coppia e dei figli nascosti dietro le siepi che abbelliscono il giardino della villetta, dopo aver scavalcato il muretto di recinzione che da sulla stradina principale, una intercomunale che collega le diverse frazioni dell’entroterra arzachenese. Il caso è seguito personalmente dal capo della procura della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi e dal sostituto procuratore Gianluigi Dettori.
 

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