La Nuova Sardegna

OLBIA. L’aumento della Tari è reale. Nero su bianco sulle cartelle ricevute dai cittadini. Si parla del 4-5%. Che in soldoni si traduce in diverse decine di euro. Tutta colpa degli aumenti dei costi che il Comune paga alla De Vizia, la società che gestisce il servizio di nettezza urbana, Almeno questa è la spiegazione dell’amministrazione. Maggiori i costi per le bonifiche dei siti inquinati, dei fanghi, per il monitoraggio delle discariche, per l’aggiornamento del contratto con la De Vizia in base agli indici Istat. Gli aumenti colpiscono in particolare le famiglie numerose e i piccoli commercianti. A fare da Cassandra alla fine del 2016 era stata la Coalizione civica e democratica. «Lo avevamo annunciato mesi fa – spiegano i consiglieri di opposizione –. E di certo all’aumento dell'imposta non corrisponde un miglioramento dei servizi né una miglior gestione del controllo del territorio e delle discariche abusive. Questa estate la Sardegna intera ha potuto beneficiare di una stagione turistica virtuosa con numeri da record. Olbia si è fatta trovare impreparata, centri commerciali invasi dai rifiuti, strade urbane e campagne trasformate in discariche. E il grande lavoro svolto dalla De Vizia viene costantemente vanificato dall'assenza di controlli». La Coalizione civica ricorda come in passato la vigilanza della polizia locale fosse un importante supporto contro gli allergici del sacchetto. «Ha inciso la tardiva assunzione del personale della polizia locale – aggiunge la minoranza –. Non 20 agenti come annunciato dall'amministrazione, ma solo 9 agenti e per due mesi. La raccolta differenziata negli anni ha permesso di scoprire migliaia di nuovi utenti, che prima non pagavano, e quindi nonostante l’aumento dei metri quadri disponibili tassabili, appare allora inaccettabile che si vada a pagare di più». Una famiglia di quattro persone con casa con poco più di 90 metri quadri di casa e un garage ha pagato 355 euro. Che quest’anno sono diventati 412. (se.lu.)