La Nuova Sardegna

Olbia

Al Caocci si prepara la grande festa per il vescovo Saba

di Mario Girau
Al Caocci si prepara la grande festa per il vescovo Saba

Mobilitazione straordinaria in Gallura e nel Sassarese Attesi 500 sacerdoti da tutte le parrocchie del territorio

11 settembre 2017
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OLBIA. Lo stadio “Caocci” come una grande basilica a cielo aperto per accogliere, mercoledì pomeriggio 13 settembre, alcune migliaia di fedeli che parteciperanno alla consacrazione episcopale di don Gianfranco Saba, arcivescovo metropolita di Sassari. Notevole la rappresentanza del clero: alla quindicina di vescovi intorno all’altare, si aggiungeranno quasi 500 tra sacerdoti – soprattutto sassaresi e galluresi – religiosi, religiose e laici dell’associazionismo organizzato in arrivo da tutte le diocesi isolane. Oltre alle autorità regionali e locali, saranno presenti delegazioni di università e organismi culturali, anche di altre religioni, conosciuti dall’ancor giovane presule (48 anni) durante la sua attività di docente nella Pontificia facoltà teologica della Sardegna e di direttore dell’Istituto Euromediterraneo della diocesi di Tempio.

Nessuna delle 60 parrocchie della diocesi mancherà all’appello: la prima ovviamente quella di San Simplicio, dove il nuovo presule ha ricevuto – sotto la guida del parroco don Giovanni Debidda – tutti i sacramenti e gli ordini sacri del diaconato e del presbiterato che gli hanno spalancato le porte del ministero sacerdotale. Presentei anche la parrocchia di Nuchis e quella di Sant’Antonio di Gallura, dove il nuovo vescovo è stato parroco per quasi due anni, facendosi le ossa sul governo diretto di una comunità dentro i problemi quotidiani della gente. In grande evidenza la parrocchia di Buddusò, centro d’origine della famiglia Saba-Marrone, che ha organizzato tre pullman di fedeli guidati dal parroco Nino Carta.

Comune di Olbia e Diocesi hanno curato nei dettagli l’organizzazione della cerimonia liturgica, soprattutto nella parte logistica. Al “Caocci” è stato sistemato un palco di 224 metri quadrati, dove si svolgerà l’antico rito risalente, nelle parte centrale, al tempo degli apostoli. Davanti all’altare, nel prato, sono state sistemate 2000 sedie, con spazi distinti per settori: autorità, sacerdoti concelebranti, disabili, familiari di don Saba. Gli altri fedeli potranno sistemarsi nelle tribune. Accanto al palco principale uno secondario (circa 150 metri quadrati) per le corali che accompagneranno il rito. La palestra del parco funzionerà da sacrestia, dove indosseranno le vesti liturgiche vescovi e sacerdoti che in corteo raggiungeranno l’altare attraversando il campo di calcio.

Per la diocesi di Tempioquello di mercoledì è un evento storico. Negli ultimi 120 anni solamente il maddalenino Carlo Curis – per qualche anno cappellano del carcere di Tempio prima di dedicarsi al servizio diplomatico della Santa Sede (nunzio apostolico in Sri Lanka, Nigeria, Cipro e delegato apostolico di Gerusalemme) – è stato nominato vescovo, nel 1971, da Paolo VI. Per trovarne un altro bisogna risalire fino al XVIII secolo.

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