La Nuova Sardegna

Olbia

Cgil Gallura: troppi scippi, Regione miope

di Tiziana Simula
Cgil Gallura: troppi scippi, Regione miope

La segreteria generale elabora una piattaforma di sviluppo. De Lorenzo: necessario rivendicare l’autonomia del Nord est

18 settembre 2017
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OLBIA. La locomotiva della Sardegna arranca tra risorse e potenzialità che la politica regionale sembra frenare anziché sostenere, una crisi economica che colpisce importanti settori produttivi e diverse vertenze lavorative sul tavolo con cui fare i conti. La Cgil Olbia Tempio ne è convinta: per ridare slancio alla Gallura è necessario rivendicare l’autonomia istituzionale del Nord est della Sardegna «per la riconquista della dignità di un territorio che negli ultimi anni ha subito troppi scippi a causa di una politica regionale miope e disattenta rispetto alle sue potenzialità». È il nocciolo della “Piattaforma di sviluppo per la Gallura” elaborata dalla segreteria generale della Cgil Gallura guidata da Luisa Di Lorenzo. Un lungo documento che parte dall’analisi approfondita del contesto attuale per proporre strategie d’intervento che ridiano fiato a una Gallura in sofferenza economica e occupazionale. Piattaforma esaminata insieme alle istanze degli altri territori del Mezzogiorno nel cosidetto “Laboratorio sud” al centro dell’assemblea generale della Cgil appena conclusa a Lecce.

I dati positivi. La Gallura è l’unica realtà sarda che cresce demograficamente registrando un + 0,26% al 31 dicembre 2015 rispetto all’anno precedente, positivo anche il saldo migratorio, cresce pure la popolazione scolastica e l’industria del turismo negli ultimi due anni ha registrato un vero boom di presenze. «Tutti questi dati dovrebbero far riflettere coloro che fino ad ora hanno ostacolato il mantenimento dell’autonomia gallurese: l’istituzione della Provincia del Nord est Sardegna è l'unico organismo in grado di essere un interlocutore serio e affidabile perché vicino alle esigenze di questo territorio. Ritornare “sotto” Sassari significa rinunciare alla nostra rappresentatività e inevitabilmente a disperdere quanto conquistato in tanti anni di lotte», dice la Di Lorenzo.

Sistema Gallura in declino. Oltre all’assenza di un ente che garantisca la centralità del territorio, contribuiscono al declino del “sistema Gallura” la creazione di un nuovo e centralizzato sistema sanitario regionale «che allontanerà sempre di più i servizi dal territorio di riferimento», e il depotenziamento di una serie di servizi: dall’Autorità portuale a Cagliari, al crepuscolo della Difesa alla Maddalena, mascherato da ipotesi di riorganizzazione della Base. «Sembra quasi che ci sia un accanimento della politica regionale nei confronti di questo territorio. Che anziché volerne agevolare la crescita ci sia la volontà di delimitarla – commenta la sindacalista – Gli indicatori economici sono allarmanti: disoccupazione pari al 18, 8 %, quella giovanile ormai prossima al 50%, il tasso di occupazione è sceso dal 50% al 48%. Tutti i settori sono in crisi, anche quelli che storicamente erano trainanti per la nostra economia quali l’edilizia e il commercio». Negli ultimi otto anni il nuovo cemento residenziale in Gallura ha subito un crollo che va dal 74 al 78,5%, il dato più alto in Sardegna. «Esiste un timido segnale positivo relativo alla riqualificazione dell'esistente e al miglioramento energetico: un filone da incoraggiare per la ripresa dell’edilizia, puntando anche alla riqualificazione delle scuole, in gran parte non a norma».

Le strategie di sviluppo. La Piattaforma individua una serie di azioni volte al rilancio dei vari settori produttivi. Quello del sughero, ad esempio, «attraverso un adeguato piano di forestazione per aumentare la disponibilità di materia prima». Altro punto, è il superamento del grave gap infrastrutturale e dei trasporti. In merito al Patto per lo sviluppo della Sardegna sottoscritto con il Governo (circa 3 miliardi, dei quali 400 milioni già assegnati) la Cgil gallurese segnala altri due interventi da prendere in considerazione: l’adeguamento della strada Arzachena Santa Teresa e il ripristino della strada per Tempio interrotta dopo l’alluvione. Sul fronte del porto e dell’aeroporto, capisaldi del sistema trasportistico dell’isola, la Cgil indica, oltre all’approvazione del nuovo Piano regolatore del porto e al completamento del porto industriale, l’affidamento tramite bando di un servizio di manutenzione ordinaria del porto «che, in quanto porto naturale, va incontro al progressivo interramento con riduzione dei fondali». Essenziale l’allungamento della pista per consentire l’atterraggio di aerei più capienti provenienti dall’Europa, al “Costa Smeralda”.

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