La Nuova Sardegna

Olbia

Il nuovo arcivescovo di Sassari parte dalla campagna

di Dario Budroni
Il nuovo arcivescovo di Sassari parte dalla campagna

Dopo la consacrazione, giovedì sera ha celebrato la sua prima messa nella chiesetta di Aratena a Telti

18 settembre 2017
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TELTI. Lui è voluto partire lontano dalle città, da una piccola chiesa immersa nella campagna gallurese, da un posto impregnato di vecchie storie fatte di fede e devozione. Non erano passate neanche 24 ore dalla grande cerimonia al campo Caocci di Olbia quando Gian Franco Saba, nuovo arcivescovo di Sassari, lo scorso giovedì è salito sull’altare della chiesa di Aratena, una piccola frazione di Telti. La prima messa da arcivescovo l’ha voluta celebrare proprio qui. I fedeli lo hanno accolto con grande commozione. Non si aspettavano di certo che avrebbe cominciato la sua missione da Aratena. Ieri sera, invece, monsignor Saba ha presieduto una messa nella parrocchia della Salette di Olbia.

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La processione. Il nuovo arcivescovo di Sassari, ordinato mercoledì, ha celebrato la messa affiancato dal parroco di Telti, don Javier Aquino, nel giorno della festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Poi ha preso parte alla processione. Presenti altri sacerdoti e le suore della Congregazione missionaria delle figlie di Gesù Crocifisso, con la madre superiora Madre Feliciana, poi il sindaco Gianfranco Pinducciu e i rappresentanti delle confessioni ebraica e musulmana. Sui banchi della chiesa tanti fedeli del paese e delle campagne. Gianfranco Saba, nato a Olbia, è dunque partito da Aratena, un posto dove le storie delle famiglie del luogo si intrecciano con quella di padre Salvatore Vico, servo di Dio verso la beatificazione, per il quale lo stesso Saba è postulatore della causa.

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Devozione. I territori di Aratena, in passato, erano di proprietà degli Amy, nobili francesi fuggiti durante la rivoluzione, che li fecero propri con l’editto delle chiudende del 1820. «Nel tempo, molto più avanti negli anni, una parte di questi terreni divennero di proprietà della famiglia Benelli. Lui era un giudice del tribunale di Tempio e sua moglie, signora Ernestina, pia donna tempiese, vedendo la realtà degli stazzi galluresi chiese all’allora giovane parroco don Salvatore Vico di amministrare i sacramenti ai pastori e di celebrare messa – racconta una abitante del luogo –. Era il 1923 quando padre Vico venne ad Aratena. E mentre confessava i fedeli, sotto la quercia in prossimità della casa padronale, sentì il desiderio di creare una organizzazione per dare risposte concrete ai bisogni spirituali degli abitanti degli stazzi».

Le suore e i Mureddu. Nel 1925 nacque così la Congregazione missionaria delle figlie di Gesù Crocifisso, che aveva il compito di evangelizzare le campagne. Successivamente la famiglia Mureddu, con Maria e Francesco a nome di una loro sorella Caterina, donò alla congregazione un pezzo di terra dove costruire la chiesa. Un muratore di Aratena gettò la fondamenta ma i lavori vennero interrotti. Ripresero alla fine degli anni Settanta. La nuova chiesa venne così inaugurata nel 1981. Ogni 14 settembre si tiene dunque la festa, con la processione che va dalla chiesa alla quercia che ispirò padre Salvatore Vico.
 

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