La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, allarme ultras: si rischia la partita a porte chiuse

di Giampiero Cocco
Olbia, allarme ultras: si rischia la partita a porte chiuse

La decisione all’esame dell’Osservatorio dopo la rissa tra tifosi all’Isola Bianca Il Pontedera sarà di nuovo in città domenica per il match con l’Olbia di serie C 

19 settembre 2017
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OLBIA. Due bombe carta, una nelle vicinanze dell’Hotel di Grosseto che ospitava gli atleti dell’Olbia Calcio, la seconda fatta esplodere domenica 10 settembre durante la partita casalinga. Un boato scambiato per semplici mortaretti lanciati all’esterno dello stadio e che invece ha provocato, con la sua deflagrazione, lo sfondamento del tetto di un negozio adiacente il vetusto campo del Nespoli.

Poi le aggressioni ai tifosi del Pontedera, una trentina di giovani al seguito dalla squadra del cuore presi di mira, sabato sera, nell’area portuale dell’Isola Bianca da una decina di giovanotti olbiesi a conclusione dell’incontro (perso) tra la squadra toscana e la matricola del campionato di serie C, la gallurese Arzachena. E domenica prossima è in programma un nuovo incontro al fulmicotone (viste le premesse e le scintille tra le tifoserie sardo-toscane) tra l’Olbia Calcio e il Pontedera.

Partita che potrebbe essere giocata a porte chiuse, questo è infatti uno degli argomenti che verranno discussi dall’osservatorio nazionale della manifestazioni sportive, l’organismo pluriforze e Enti del Ministero dell’Interno al quale compete la sicurezza in campo nazionale. Se così non fosse la prefettura di Sassari, con questura, commissariati, guardia di finanza e carabinieri sta già predisponendo le «adeguate misure di prevenzione, controllo e sicurezza» affinchè la manifestazione sportiva si svolga nel massimo della tranquillità. Partendo dal presupposto che, per l’isola, non è un bel biglietto da visita.

A scatenare la guerriglia sono sempre gli “ultras” dell’Olbia, molti dei quali già raggiunti da Daspo (il provvedimento che li tiene fuori dagli stadi) e altri che stanno per fare la stessa fine, si dice tra o quatto già individuati e per i quali si stanno predisponendo le adeguate misure di prevenzione. Oltre, ovviamente, alle denunce penali per aggressione, come è accaduto sabato scorso, al termine della mega rissa ingaggiata sui moli dell’Isola Bianca da sedicenti tifosi che tutto possono essere, tranne che amanti del calcio e delle manifestazioni sportive.

Il rischio che corre la squadra olbiese, infatti, è quella di dover giocare da domenica prossima senza il suo affezionato pubblico, il dodicesimo uomo in campo. Un provvedimento che penalizzerebbe la squadra e i suoi fans, i quali debbono ringraziare le gesta di pochi facinorosi che, sotto le magliette degli “ultras”, nascondono un animo da criminalità comune. Quanto è accaduto nei giorni scorsi era dovuto alla classificazione di rischio, pari a zero, che era stata assegnata dall’osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive a squadre come l’Arzachena (infatti nulla è accaduto su quel campo o fuori dagli spalti) ma che è balzata sul tabellone dell’osservatorio per l’aggressione ai tifosi del Pontedera, avvenuto ad Olbia e portato a segno da pseudo tifosi della squadra locale.

Tutte valutazioni che hanno fatto alzare l’asticella delle sicurezza e che hanno avviato una serie di azioni preventive da parte della prefettura di Sassari e da quella di Pisa, dove ricade Pontedera. Nei commissariati delle due città si stanno predisponendo le misure di sicurezza per l’evento sportivo di domenica prossima, che in molti si augurano possa svolgersi in modo sportivo e sereno.


 

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