La Nuova Sardegna

Olbia

Avanti con la micro accoglienza dodici migranti a Santa Teresa

di Walkiria Baldinelli
Avanti con la micro accoglienza dodici migranti a Santa Teresa

Il Comune entra nella rete Sprar. Il sindaco Pisciottu: «Garantiremo più equilibrio e inclusione sociale» Durante un incontro con il prefetto Marani si è anche parlato del fenomeno della prostituzione

27 settembre 2017
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SANTA TERESA. L’accoglienza dei migranti al centro dell'incontro istituzionale tra il prefetto Giuseppe Marani, il sindaco Stefano Pisciottu e una delegazione consiliare di maggioranza e opposizione. Con la richiesta ufficiale di entrare nel Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), il Comune apre le porte a 12 migranti dai 18 ai 25 anni. Il progetto triennale, oltre a consentire una distribuzione equilibrata e sostenibile – 2,5 ospiti ogni 1.000 abitanti –, attiva la clausola di salvaguardia, cioè blocca la creazione dei Centri di accoglienza secondaria (Cas), come quello istituito a gennaio 2016 nell'hotel Porto Pozzo, in cui sono ospitati circa 150 richiedenti asilo politico. «Durante il colloquio si è parlato anche di un altro aspetto legato alla presenza dei migranti – racconta il primo cittadino –, quello della prostituzione, ma soprattutto di un possibile sfruttamento della prostituzione». Un tema caldo, che da tempo era stato segnalato anche dai cittadini. «Con il prefetto stiamo cercando di trovare soluzioni per affrontare il problema e limitarlo», sottolinea il sindaco Pisciottu. «Sul fronte dello Sprar, Marani ha ribadito l'impegno a favorire questo tipo di accoglienza – continua il sindaco –, è una strada che con la convenzione ministeriale porta progressivamente a spopolare i Cas, ovvero una forma di accoglienza non equilibrata rispetto ai territori, come quello nella frazione di Porto Pozzo. Inoltre, mira a un sistema di micro accoglienza integrata e di inclusione sociale, accedendo alle risorse finanziarie del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo». Santa Teresa è entrata nella rete Sprar insieme ad altri sei comuni della Gallura, tutti accreditati nel sito ministeriale. Sono stati inviati o sono in fase di presentazione anche i progetti delle amministrazioni di Aglientu, Trinità d’Agultu e Vignola, e in associazione i progetti dei comuni di Aggius e Bortigiadas, Badesi e Luogosanto. Sarà poi l’Unione dei comuni alta Gallura, individuata quale ente di raccordo e di coordinamento politico e tecnico, con i servizi sociali dei rispettivi enti locali a predisporre le convenzioni. «Il attesa che vengano aggiornati i dati in base ai nuovi arrivi dei flussi migratori – spiega il sindaco Pisciottu –, occorre garantire un numero minimo di sei posti per i comuni al di sotto dei 2 mila abitanti. A Santa Teresa ne ospiteremo 12. Abbiamo già fatto una manifestazione di interesse rivolta ai proprietari privati di immobili per accogliere i migranti in 4 case nel centro abitato di Santa Teresa». La locazione prevede un importo totale annuo per posto letto non superiore a 21mila e 600 euro, cioè a 150 euro mensili per ospite.

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