La Nuova Sardegna

Olbia

Vacanze più care in hotel, a Olbia scatta la tassa di soggiorno

di Serena Lullia
Vacanze più care in hotel, a Olbia scatta la tassa di soggiorno

Dal primo novembre al 31 marzo i turisti dovranno versare da 1 a 3 euro al giorno. Inascoltate le richieste degli albergatori, contrari a una imposta non concordata

13 ottobre 2017
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OLBIA. Parte il countdown per il balzello sulle vacanze invernali. L’imposta di soggiorno sarà applicata dal primo novembre come stabilito dal Consiglio comunale alla fine di luglio. E resterà in vigore fino al 31 marzo. La maggioranza ha preso al volo la possibilità offerta dal Governo. La legge 95 dà ai comuni italiani la facoltà di applicarla. Olbia ha deciso di approfittarne ipotizzando anche il possibile incasso. 2 milioni di euro. Risorse che il Comune conta di reinvestire nell’organizzazione di eventi e in servizi per il turista.

Tariffario. Il tariffario è più che noto. Per ogni giorno di permanenza in città i vacanzieri pagheranno 3 euro se alloggiano in un 5 stelle. 1 euro e 50 centesimi nei 4 stelle, residence, case/alloggi in affitto. Dovrà versare 1 euro e 30 chi prenderà una stanza negli hotel a tre, due e una stella, negli agriturismo con posti letto, negli affittacamere e nei b&b. Un euro invece per i campeggi. L’imposta si pagherà per un massimo di sette giorni.

No all’imposta. Gli albergatori non hanno mai nascosto l’antipatia per l’imposta di soggiorno. Già ai tempi dell’amministrazione Giovannelli avevano fatto le barricate contro il balzello. Erano riusciti a rinviarne l’applicazione con un braccio di ferro per poi arrivare a un sano confronto. Gli imprenditori dell’accoglienza avevano così scritto insieme al Comune il regolamento cercando di limitare i danni. L’introduzione dell’imposta da parte della giunta Nizzi, confermata dalla maggioranza anche in Consiglio, non è piaciuta agli albergatori che ne hanno contestato prima di tutto il periodo di applicazione. Dal primo novembre al 31 marzo. Il precedente regolamento la stabiliva dal primo aprile al 31 ottobre. «In quei mesi la maggior parte delle strutture è chiusa – ribadisce il presidente dell’associazione Albergatori Olbia, Fabio Fiori –. E gli ospiti degli hotel sono per lo più sardi, in città per lavoro. Così si fa pagare l’imposta a loro e non a chi, se viene in vacanza d’estate, ha qualche possibilità economica in più».

L’incontro. Contestato anche il metodo. Le modifiche al regolamento sono state fatte senza coinvolgere la categoria. Qualche modifica potrebbe arrivare dall’incontro convocato dal sindaco per la prossima settimana dal sindaco con albergatori e Confcommercio. «Restano una serie di punti interrogativi – aggiunge Fiori –. Come le modalità di riscossione da parte delle case private, ma anche su come verranno spese queste risorse. Sempre valida anche se inascoltata la nostra richiesta di estendere ai croceristi il pagamento di un piccolo contributo, magari solo di 50 centesimi. Anche loro utilizzano i servizi».

Non solo Olbia. Il primo novembre scatta l’imposta di soggiorno anche a Golfo Aranci. Che oltre a colpire hotel e b&b viene estesa ai posti barca con 1,50 euro a notte.

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