La Nuova Sardegna

Olbia

Tassa di soggiorno all’orizzonte a Santa Teresa è già protesta

di Walkiria Baldinelli
Tassa di soggiorno all’orizzonte a Santa Teresa è già protesta

L’amministrazione intende istituire il balzello sulle vacanze: domani l’incontro con gli albergatori Gli operatori sono in fermento: «Sommata al costo dei trasporti potrebbe creare un calo di presenze»

15 ottobre 2017
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SANTA TERESA. L'amministrazione intende istituire la tassa di soggiorno. Non sarà una scelta calata dall'alto: il sindaco Stefano Pisciottu chiama a raccolta titolari e rappresentanti delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere. L'incontro si terrà domani alle 18 in sala consiliare. Il primo cittadino, gli assessori al Turismo, Stefania Taras e alle Finanze, Ignazio Mannoni, illustreranno agli operatori dell'industria del turismo finalità e bozza del regolamento del balzello sulle vacanze. Spiegheranno nel dettaglio da quando entrerà in vigore e i periodi di applicazione. Il gettito presunto, destinato a finanziare interventi, come prevede la legge nazionale, nei settori del turismo e dell'ambiente. Gli amministratori indicheranno la misura dell'imposta nel rispetto degli importi minimi e massimi previsti che i clienti pagheranno direttamente alle strutture ricettive, che a loro volta gireranno i proventi al Comune. Spiegheranno quali settori verranno coinvolti, se solo il turismo o anche la nautica. Si confronteranno con gli addetti ai lavori, ascolteranno le loro osservazioni e risponderanno ai dubbi che si stanno sollevando in queste ore. «Quanto inciderà l'istituzione della tassa di soggiorno sulla scelta della destinazione Santa Teresa?» È la prima domanda posta da alcuni operatori. «Sommare la nuova imposta al costo dei trasporti già di per sé caro potrebbe creare un calo di presenze – commenta l'albergatore Enzo della Vedova -. La situazione geopolitica oggi ci pone in una posizione vantaggiosa rispetto ai nostri competitors abituali del bacino del Mediterraneo, ma quanto durerà? Nei comuni della Gallura solo Olbia e Golfo Aranci hanno applicato la tassa di soggiorno. Arzachena al momento non l'ha proposta». Gli addetti del comparto turistico sono preoccupati per il futuro delle piccole strutture. «La tassa di soggiorno penalizzerebbe soprattutto quelle familiari, strutture storiche - afferma l'imprenditore Massimo Stroppaghetti - che fanno parte del patrimonio turistico locale, e gli alberghi a 3 e a 2 stelle già costretti a concorrere con i B&b e le case vacanza». Chiedono chiarimenti sulla destinazione del gettito d'imposta. «Innanzi tutto vogliamo capire su quali settori inciderà: solo sulle strutture alberghiere e ricettive o anche del comparto nautico? - chiede il ristoratore Umberto Reimbelli – E come sarà investito il gettito, quali servizi saranno ampliati o creati per il turista». Perplessità anche dal movimento locale e provinciale Noi con Salvini. «Preoccupa l'eventuale concorrenza sleale che si verrebbe a creare tra le strutture classificate, cioè alberghi, campeggi, case vacanza e B&b e quelle non censite – dichiara il coordinatore provinciale Dario Giagoni, (Ncs) -. Suona strano che un'amministrazione che negli ultimi anni non ha investito grandi risorse nel settore turistico ora proponga frettolosamente una tassa di soggiorno solo per fare cassa senza preoccuparsi del turista».

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