La Nuova Sardegna

Olbia

Da Tempio a Sassari settanta chilometri di dossi e pericoli

di Giuseppe Pulina
Da Tempio a Sassari settanta chilometri di dossi e pericoli

La sistemazione di un tratto non ha risolto tutti i problemi. Incidenti sempre numerosi, le proteste degli automobilisti

24 ottobre 2017
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TEMPIO. Da Tempio a Sassari sono poco più di 70 km. Fatti con una velocità regolare e senza rallentamenti forzati, quei chilometri si possono percorrere agevolmente anche in meno di un’ora. Soprattutto da quando un pezzo della vecchia 127 (quello che va dalla fine della Fumosa al bivio per Tisiennari) ha reso più lineare e facilmente percorribile il tracciato, aumentando il rettilineo ed eliminando qualche curva di troppo.

Chi percorre frequentemente la Tempio-Sassari sa però che non tutti i problemi sono stati superati, e non solo perché il progetto di sistemare l’ultimo tratto per Tempio sembra essersi arenato. A preoccupare gli automobilisti sono, in particolare, le insidie meno evidenti, quelle che non danno sempre tempestivamente nell’occhio. Non a caso, lungo alcuni dei suoi tratti, i bordi della 127 sono puntellati da cartelli che indicano la presenza di dossi che fanno letteralmente sobbalzare la vettura. Certo, basterebbe attraversarli riducendo la velocità, ma questo, per ovvie ragioni di sicurezza (si pensi alla presenza in coda di altre vetture), non è sempre possibile.

Qualche automobilista continua anche a lamentarsi del fenomeno aquaplaning lungo il tratto di più recente realizzazione. Se la pioggia è sempre un problema, è in quel tratto che si trasformerebbe in un’insidia bell’e buona. Che dire poi dell’ultimo tratto dello scorrimento veloce che s’innesta con la Fumosa? Se non si rispetta la consegna della massima velocità consentita, l’automobilista meno accorto rischia di fare un bel salto. Insomma, i black point (così vengono chiamati i punti potenzialmente più pericolosi di una strada) continuano ad esserci.

E non mancano, purtroppo, nemmeno gli incidenti, il cui numero non diminuisce durante l’inverno, se è vero che nei mesi più freddi aumentano non di poco rischi e pericoli anche per quella che tutti conoscono come la più antica via di collegamento del nord dell'Isola.
 

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