La Nuova Sardegna

Olbia

Verso l’Amp, pescatori perplessi

di Walkiria Baldinelli
Verso l’Amp, pescatori perplessi

Santa Teresa, chiedono di conoscere i divieti dell’area marina e temono per le loro storiche attività

15 novembre 2017
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SANTA TERESA. Pescatori e sub locali, una ventina in tutto, chiedono ai ministri di Ambiente, Agricoltura, Infrastrutture, Economia e finanze, di conoscere a che punto è l'iter dell'istituenda Area marina protetta (Amp) Capo Testa-Punta Falcone. Chiedono garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro. «Sono attività che portiamo avanti da generazioni, rispettando l'ambiente – sottolineano –. Da anni l'amministrazione comunale parla di una prossima istituzione, ma sul sito del Comune da giugno 2014 a oggi non è stata pubblicata alcuna informazione relativa a vincoli e zonazioni. In tre anni sono state fatte solo due assemblee pubbliche che non hanno chiarito bene la questione. Nel tempo, entro i termini richiesti, abbiamo presentato a Comune e Ispra alcune osservazioni, ma non si è avuto alcun riscontro». Spiegano le loro preoccupazioni. «L'Amp interessa circa 50 dei 70 chilometri di costa teresina che passa anche la batimetrica dei 70 metri. La proposta istitutiva – affermano – , non permette un ricambio generazionale. Le marinerie da pesca confinanti verrebbero estromesse e la nostra paura è che possano fare altrettanto con noi nei “loro” tratti di mare. Inoltre, spaventa il fatto che sino a 180 giorni dopo l'istituzione dell’Amp potranno navigare nelle zone consentite solo coloro che avranno in mano le autorizzazioni rilasciate dall’ente gestore, non sappiamo nemmeno chi sia al momento. E quindi correre il rischio di dover cancellare le nostre attività, perché il gestore potrebbe interdire anche la navigazione». Analizzando regolamenti e restrizioni dell'Amp, sub e pescatori sostengono, tra l'altro, che «la pesca sub professionale scomparirebbe e che le barche da pesca di proprietà e gestite con equipaggi teresini vengano escluse da tutte le zone, così come quelle immatricolate anche solo in un ufficio marittimo confinante». I venti titolari evidenziano che le piccole imprese locali non creano impatto sull'ecosistema. «Rappresentiamo tutta la forza sub di pesca professionale di Santa Teresa e le barche sopra i 12 metri che esercitano pesca senza strascico – spiegano –, oltre a quelle di una cooperativa che ha sede in altro comune. Le nuove norme dell'istituenda Amp se si aggiungessero alle sempre più complesse e restrittive normative comunitarie, nazionali e regionali, metterebbero in seria difficoltà le nostre imprese».

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