La Nuova Sardegna

Olbia

il punto 

Il territorio è ancora a rischio senza un piano di protezione

di Serena Lullia
Il territorio è ancora a rischio senza un piano di protezione

OLBIA. Il ricordo è una profonda cicatrice nel cuore della città. Una convivenza con il dolore e la paura che segna il quarto anniversario. La sicurezza resta solo un impegno sulla carta, una...

16 novembre 2017
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OLBIA. Il ricordo è una profonda cicatrice nel cuore della città. Una convivenza con il dolore e la paura che segna il quarto anniversario. La sicurezza resta solo un impegno sulla carta, una promessa della classe politica fatta di belle parole. Di fronte alle alluvioni Olbia è fragile come nel 2013 e non ha ancora un piano per proteggersi. I canali tombati restano tali; i ponti tappo attendono di essere demoliti e sono in corso i bandi per dare gli incarichi di progettazione. Abbattuto e ricostruito il pericoloso ponte di via Vittorio Veneto; demolita la rampa davanti allo stadio Bruno Nespoli. Di piani anti-alluvione Olbia ne ha due. Nessuno è pienamente operativo e sono l’uno in contrasto con l’altro. Il Piano Mancini, portato fino al finanziamento dall’amministrazione Giovannelli prosegue il suo iter tra le polemiche. Alla fine di novembre partiranno le bonifiche e i carotaggi sui terreni in cui sono state individuate le quattro vasche di laminazione. Ma i grandi bacini per la raccolta delle acque in via Nervi, via Barcellona e via Vittorio Veneto erano state bocciate dal voto popolare alle elezioni comunali. La campagna elettorale tra Carlo Careddu e Settimo Nizzi si era giocata molto sul Piano Mancini. E Nizzi aveva vinto. Un consenso popolare che lo ha spinto a mantenere l’impegno preso con gli elettori. Un piano alternativo al Mancini. Ha quini dato incarico a un nuovo team di ingegneri per elaborare una proposta che protegga Olbia dalle alluvioni in modo diverso dal Piano Mancini. La società di Verona Technital, si è aggiudicata la gara d’appalto per lo studio di fattibilità. Dalla firma del contratto avrà un mese per presentare indagini di campo e analisi conoscitive. Analisi idrologica e delle alternative. Il Comune dovrà esaminare tutti i documenti e approvarli. La Technital avrà un altro mese per presentare la proposta di intervento risultata più efficace dall'analisi dei costi e dei benefici. E potrà cominciare l’iter per essere emendato e poi presentato all’Autorità di bacino. Nell’attesa il Comune cerca di tenere puliti i canali e i cittadini ripassano le regole d’oro in caso di alluvione tristemente imparate il 18 novembre 2013.

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