La Nuova Sardegna

Olbia

Palau, la sabbia di Porto Pollo finisce in vendita su eBay

di Walkiria Baldinelli
Palau, la sabbia di Porto Pollo finisce in vendita su eBay

L’amministrazione comunale ha presentato un esposto al Corpo forestale. Individuato il venditore: è un tedesco che ha messo all’asta il ricordo di un’estate

18 novembre 2017
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PALAU. Una manciata di granelli della spiaggia di Porto Pollo in vendita dalla Germania su eBay per pochi spiccioli. Saccheggiata dal paradiso dei surfisti di tutto il mondo, viene battuta all'asta a 9,99 euro, il prezzo di partenza è 6,99 euro. Non è la prima volta che la sabbia rubata nell'isola finisce nel mercato online della compravendita più popolare di Internet. Le richieste non mancano. Ma è difficile far cadere nelle maglie della rete di divieti e sanzioni chi è abituato a navigare indisturbato e a fare offerte in Rete. Lo sa bene il comune di Palau che, dopo l'ennesimo annuncio apparso sul sito e-commerce, ha presentato un esposto alla forestale e ha inviato all'università di Cagliari le immagini del prodotto venduto per appurare se la sabbia sia stata effettivamente raccolta nella rinomata spiaggia di Porto Pollo.

L'Osservatorio coste e ambiente naturale sottomarino (Oceans) situato dal 1990 nel faro di Punta Sardegna a Palau si avvale di moderne tecnologie per lo studio delle coste e dei fondali marini utilizzando attrezzature scientifiche delle università che gli hanno dato vita: Cagliari e Trieste. Il venditore tedesco che ha messo all'asta la sabbia del famoso litorale gallurese è iscritto nel sito online da ottobre 2010 e ha un punteggio feedback positivo: per gli acquirenti, cioè, risulta che gli oggetti battuti all'asta sono conformi alla descrizione e che i tempi di comunicazione e spedizione sono buoni. La didascalia del piatto in primo piano è inequivocabile: sabbia raccolta nella spiaggia di Porto Pollo, in Sardegna. Un'insenatura di pregio ambientale, con dune coperte di lavanda, lentisco e ginepro, battuta costantemente dal vento è meta ambita di velisti e appassionati di windsurf e kite surf. Nonostante i divieti, compresi quelli contenuti nella recente legge regionale sul turismo, il fenomeno del sacchetto di sabbia come souvenir è in crescita: i granelli vengono utilizzati per decorare un acquario o la casa, o semplicemente conservati in vasetti per rinverdire il ricordo sbiadito delle vacanze. «Le campagne di sensibilizzazione, portate avanti da anni dallo stesso comune di Palau – commenta il commissario straordinario, Mario Carta -, non fanno desistere i predatori. Ogni anno negli aeroporti sardi vengono sequestrate tonnellate di sabbia rubata. Intendiamo intentare qualsiasi azione per fare piena luce sulla vicenda».

Il testo unico sul turismo, approvato a luglio dal consiglio regionale, affida la vigilanza ai comuni per competenza di territorio e alla forestale. Sanziona da 500 a 3mila euro chiunque “asporta, detiene, vende anche piccole quantità di sabbia, ciottoli, sassi o conchiglie provenienti dal litorale o dal mare in assenza di regolare autorizzazione o concessione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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