La Nuova Sardegna

Olbia

Pronto soccorso, record di straordinari

di Giandomenico Mele
Pronto soccorso, record di straordinari

L’emergenza estiva costa cara alla Assl che ha liquidato al personale infermieristico 16mila e 500 euro per quattro mesi

21 novembre 2017
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OLBIA. L’emergenza è all’ordine del giorno nel pronto soccorso dell’ospedale di Olbia? Arriva il boom di straordinari per il personale infermieristico. Sembra essere questa la soluzione adottata dalla Assl di Olbia davanti al cronico sovraffollamento durante il periodo estivo del Pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II, nel quale ogni giorno si registrano mediamente 160 ingressi. È di pochi giorni fa la determinazione del direttore generale, Pier Paolo Pani, con la quale ha comunicato di prendere atto dell’attività prestata dal personale infermieristico, attraverso l’istituto contrattuale delle prestazioni aggiuntive, presso il pronto soccorso dell’ospedale di Olbia: nei mesi di luglio (62 ore), agosto (244 ore), settembre (209 ore) e ottobre (82 ore). Seicento ore di straordinario e un super lavoro per il personale, messo sotto pressione da un flusso di pazienti senza sosta e costretto a fare ore aggiuntive di lavoro per coprire le esigenze sanitarie del presidio.

L’emergenza. Una situazione di emergenza continua derivante dal combinato disposto dello straordinario afflusso stagionale, a causa delle presenze turistiche, oltre che dalla cronica carenza di personale adeguato alle mutate esigenze del periodo estivo. Questioni sul tavolo da tempo, che son state messe nero su bianco da Luisa Fenu, responsabile del Servizio delle professioni sanitarie, la quale aveva fatto presente come si fosse venuta a creare una condizione di criticità, determinata da diverse assenze per malattia, dimissioni e trasferimenti di personale infermieristico, nel Pronto Soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II. Per far fronte alle difficoltà organizzative rappresentate, la stessa Fenu chiedeva la possibilità di far ricorso all’istituto contrattuale delle prestazioni aggiuntive per il personale infermieristico, anche in seguito all’incremento degli accessi legato al forte flusso turistico nel territorio della Assl. Così la direzione aziendale, per affrontare la situazione di emergenza, ha ritenuto condivisibile la soluzione organizzativa proposta, con il ricorso all’istituto contrattuale delle prestazioni aggiuntive relative ai mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2017.

Costi e organici. La determinazione della direzione aziendale ha comunicato che la spesa per l’attività autorizzata, per i mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2017, pari a complessivi 16.500 euro, 25 euro all’ora per 601 ore complessive, graverà sul bilancio aziendale 2017. Che ci sia una situazione di perenne emergenza durante l’estate è, ovviamente, un fatto arcinoto anche alla Assl. Sulla carta sono operativi 15 medici. Di questi due usufruiscono della legge 104, che consente di assentarsi per seguire un parente malato. Un altro è rientrato in servizio a settembre, mentre altri tre, come previsto dalla legge, sono esentati dal turno notturno. I conti sono presto fatti. Dai 15 sulla carta si passa a 9 medici. Per ogni turno sono al lavoro 2 medici e 4 infermieri. Sulla base di questa situazione l’Assl si era attivata per procedere alla sostituzione del personale assente. Nel dicembre 2016 aveva avviato l’iter utilizzando graduatorie di altre Assl, andate però deserte. Nei mesi scorsi, utilizzando sempre le graduatoria di altre Assl, aveva inviato 36 telegrammi di disponibilità a coprire il ruolo di medico al pronto soccorso, ma tutti avevano rifiutato. Gli infermieri sono 22, uno in più rispetto al 2016. All’inizio dell’estate ne sono arrivati tre nuovi come rinforzo. Ovviamente numeri insufficienti per un pronto soccorso con un traffico da autostrada in esodo estivo. Così si ricorre al lavoro straordinario

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