La Nuova Sardegna

Olbia

processo per droga  

La difesa chiede l’assoluzione di Satta

OLBIA. È stata discussa ieri davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Cagliari Lucia Perra, la posizione del consigliere regionale ed ex sindaco di Buddusò, Giovanni Satta (Uds),...

29 novembre 2017
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OLBIA. È stata discussa ieri davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Cagliari Lucia Perra, la posizione del consigliere regionale ed ex sindaco di Buddusò, Giovanni Satta (Uds), finito, insieme ad altre 22 persone, nel mirino della Dda di Cagliari che nel 2014 sgominò una presunta banda di trafficanti internazionali di droga che aveva come capo dell’organizzazione criminale Eugert Bici, un albanese nato a Durazzo ma residente con i familiari a Olbia. Il gup, che avrebbe dovuto decidere sul rinvio a giudizio del consigliere regionale ed emettere sentenza per gli altri imputati giudicati con riti alternativi, ha rinviato al 20 dicembre per le repliche e le sentenze. L’avvocato Angelo Merlini ha discusso le posizioni di Giovanni Satta, di Filippo Di Costanzo, 45 anni della Maddalena e di Gazmir Almeta, 34 anni, di Durazzo. Per gli ultimi due, giudicati con rito abbreviato, il pubblico ministero Rossana Allieri aveva chiesto una condanna a 12 anni per Di Filippo e 8 anni per Almeto. Ieri, in apertura di udienza, il pubblico ministero ha contestato la validità dell’istanza presentata dall’avvocato Merlini circa la titolarità del nome e del numero di telefono contenuti nel “libro contabile” sequestrato a Bici Eugert e attribuito a Giovanni Satta. La parola è passata, poi, al difensore che ha chiesto l’assoluzione per Almeta e Di Costanzo soprattutto in relazione all’associazione a delinquere.

Per Giovanni Satta e per gli altri due imputati, il difensore ha contestato tutto l’impianto accusatorio concludendo che non c’erano gli elementi sufficienti per la condanna di Almeta e Di Costanzo e per il rinvio a giudizio di Satta, ricordando che contro la contestazione di associazione a delinquere del consigliere regionale si era già espresso il tribunale del riesame di Cagliari e la Cassazione. (t.s.)

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