La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, tassa di soggiorno: mini taglio sui 4 stelle ma aumenta sui b&b

di Serena Lullia
Olbia, tassa di soggiorno: mini taglio sui 4 stelle ma aumenta sui b&b

La riduzione già deliberata dalla giunta Nizzi non basta agli albergatori pronti a chiudere gli hotel

29 novembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Alla sforbiciata chiesta dagli albergatori il Comune risponde con una mini limata. L’imposta di soggiorno nei 4 stelle passa da 3 euro al giorno a 2,50. Una decisione che non regala sorrisi in casa degli imprenditori dell’accoglienza. In particolare nei b&b per i quali è al vaglio l’ipotesi di ritocco al rialzo. Da 2,30 a 2,50 euro. È tutto nero su bianco in uno scambio di corrispondenza tra Federalberghi e il sindaco Settimo Nizzi. La prima concreta modifica al tariffario contestato dagli albergatori è in una delibera di giunta. Dal 27 dicembre la tariffa degli hotel a 4 stelle passerà da 3 a 2,50 al giorno. Un taglio troppo piccolo per trovare l’approvazione degli albergatori, pronti alla rivolta.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.16178092:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.16178092:1653458551/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Un no che parte dal lontano. Le scelte della giunta Nizzi sull’imposta di soggiorno non sono piaciute dall’inizio agli albergatori. Dopo due anni di trattative con la giunta Giovannelli, pur essendo contrari per principio alla tassa delle vacanze, avevano accettato la sua applicazione. E insieme al Comune avevano disegnato un tariffario di compromesso. Con quote giornaliere minime e per un periodo limitato nel corso dell’anno. L’amministrazione Nizzi ha invece deciso di estendere il pagamento dell’imposta a tutto l’anno. E con tariffe raddoppiate rispetto al listino concordato nel 2016. Nei 5 stelle 4 euro a notte; 2,50 nei 4 stelle; 2,50 nei 3 stelle; 1,50 negli altri hotel; 2,50 nei b&b.

Protesta a 360 gradi. Gli albergatori di Olbia preparano una grande protesta. Al vaglio diverse ipotesi, anche la chiusura delle strutture ricettive per una settimana durante il periodo natalizio. Ma la mediazione tra le posizioni più intransigenti avverrà nel corso di una maxi assemblea pubblica.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.16178094:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.16178094:1653458551/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Perché no. Sono tante le ragioni del no degli albergatori al listino Nizzi. Troppo alte le tariffe per non invitare i turisti a scegliere i comuni vicini, imposta free, per le loro vacanze. Quote considerate fuori mercato. Olbia non può essere paragonata a Siena, a Firenze o Roma dove si trovano monumenti unici e servizi che in città non ci sono. La contrarietà degli albergatori riguarda anche l’estensione dell’imposta ai mesi invernali. Decisione che per l’associazione di categoria va a penalizzare i sardi che arrivano a Olbia d’inverno soprattutto per viaggi di lavoro.

Perché sì. Il sindaco Nizzi e l’assessore al Turismo, Marco Balata, hanno sempre difeso la scelta. Non solo non creerà alcun contraccolpo all’industria delle vacanze ma permetterà di raggranellare preziose risorse economiche. Soldi che verranno utilizzati per migliorare i servizi al turista.
 

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative