La Nuova Sardegna

Olbia

Micronido a rischio, non arrivano i fondi

Micronido a rischio, non arrivano i fondi

Sant’Antonio, la Regione non ha dato i contributi promessi. La protesta di sindaco e assessore

03 dicembre 2017
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SANT’ANTONIO. Mancano i fondi della Regione per poter far andare avanti il nido comunale a Sant'Antonio di Gallura. Protestano il sindaco e il vice e assessore ai Servizi Sociali Gina Pirodda che reclamano fondi promessi ma mai arrivati da Cagliari. «Per tutto il 2017, con grande sacrificio - spiega il primo cittadino Carlo Duilio Viti - abbiamo dovuto provvedere dal bilancio comunale. I finanziamenti li abbiamo ricevuti fino a dicembre 2016. Ora, chiediamo ciò che ci spetta, siamo in difficoltà; altrimenti dovremo rivedere tante cose, rette comprese». Per spiegare il problema, qualche giorno fa, il Comune ha incontrato i genitori degli 8 baby utenti che frequentano la struttura comunale. «Abbiamo più volte sentito gli uffici regionali - continua il sindaco - ci avevano promesso che i fondi sarebbero arrivati a novembre, ma niente. L'anno sta per finire e di soldi nemmeno l'ombra. Una cosa sola ci preme sapere: se la Regione non crede nel progetto del micronido ce lo dica subito e si prenda la responsabilità di abbandonare questi bambini, questi genitori che lavorano e per i quali il servizio è vitale, di fondamentale importanza. Non si riuscirà a tenerlo in piedi senza fondi regionali se non rimodulando le quote all'utenza». Anche l'assessore Pirodda racconta di continue richieste e di risposte positive ma che non hanno avuto seguito in fatto di erogazione di fondi. «I contatti ci sono stati - spiega l'assessore - già da dicembre 2016 e per tutto il 2017. Si trovi una formula per poter continuare a tenere in piedi il nostro micronido. Si cerchino nuove formule di contributo. Non possiamo perdere questo importante servizio ne permetterci di gravare di molto sugli utenti». Molte mamme di sant'Antonio, nel corso degli anni, hanno goduto del servizio, e altre ora non rinunciare al proprio lavoro, grazie al servizio offerto dal Comune voluto fortemente anche dall'ex amministrazione che comprese le difficoltà che una donna deve affrontare per conciliare il ruolo di mamma con il desiderio/diritto di proseguire l’attività lavorativa ed offrire a queste la possibilità di mandare in alcuni casi avanti la famiglia. (s.d.)

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