La Nuova Sardegna

Olbia

Vaccileddi non ha paura «Restiamo un’isola felice»

di Dario Budroni
Vaccileddi non ha paura «Restiamo un’isola felice»

All’indomani dell’irruzione all’ufficio postale, la piccola frazione si racconta Solo un centinaio gli abitanti del borgo che d’estate diventa l’eden dei turisti

06 dicembre 2017
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LOIRI PORTO SAN PAOLO. Certe volte è come cercare un ago in un pagliaio. Qui le persone del posto sono merce rara. È il silenzio a fare da padrone assoluto in questa minuscola borgata che ha il privilegio di guardare in faccia Tavolara. Vaccileddi è il classico agglomerato con due anime: d’inverno non si sente volare una mosca, d’estate tocca fare lo slalom tra i turisti in infradito. E non è forse un caso che, due mattine fa, un commando di tre banditi armati di fucile e pistole abbia deciso di assalire proprio le poste di Vaccileddi. I malviventi si sono presi addirittura il lusso di restare per circa 40 minuti asserragliati dentro l’ufficio, in attesa che si aprisse la cassaforte, con due clienti sdraiati a terra e due dipendenti nel panico. Tanto è difficile che qualcuno si accorga se c’è qualcosa che non va. In autunno e inverno Vaccileddi è un posto come tanti del tratto di costa tra Olbia e Budoni: le strade sono deserte, le case hanno quasi tutte le persiane chiuse, la porta della chiesa è aperta, ma dentro non c’è nessuno. Ma guai a pensare che le circa 100 persone che abitano qui vivano male. Anzi. Il fascino della quiete è un qualcosa di sempre più ricercato.

Pochi ma buoni. Vaccileddi è una piccola frazione del comune di Porto San Paolo. Si trova in uno dei luoghi più suggestivi della Gallura: a due passi dagli scenari da cartolina di Porto Taverna e Cala Girgolu, con Tavolara che spunta maestosa dal mare. Quando arriva la bella stagione aprono ristoranti e agriturismi. Adesso, di aperto, c’è praticamente solo il Bar Elio. «Sì, questo è l’unico bar – racconta da dietro il bancone Ivano Pintore –. Sembrerà strano, ma non ci manca nulla. I supermercati non sono lontani, le scuole lo stesso. Non dimentichiamoci che siamo a pochissimi chilometri da Porto San Paolo e San Teodoro. E poi basta guardarsi attorno: questo è un paradiso, abbiamo un gran bel panorama, la temperatura è perfetta. In più qui abita solo brava gente». Due giorni fa c’è stata una rapina. Ma ci vuole ben altro per scalfire il senso di sicurezza di chi è abituato a vivere in tutta tranquillità. «Qui noi ci sentiamo sicuri, ci conosciamo tutti – continua l’unico barista di Vaccileddi –. E per quanto riguarda la rapina dell’altro giorno, purtroppo sono cose che capitano. Succede un po’ dappertutto». Il quadro generale degli abitanti non vede la supremazia di nessuna fascia di età: il numero è ben distribuito tra bambini, giovani e anziani. «So che ci sono diversi ragazzi che studiano negli istituti alberghieri – aggiunge Ivano Pintore –. E fanno bene, perché qui d’estate è pieno di turisti».

La trasformazione. Gli abitanti di Vaccileddi sono un centinaio in tutto. D’estate le presenze quasi non si contano. Uno dei tratti caratteristici della borgata è questa: nel nucleo storico si trovano in particolare le case dei residenti fissi, mentre tutto attorno ci sono villette a schiera e residence curatissimi. Sono tutte seconde case. Molte vengono occupate dagli stessi proprietari che sono abituati a passare le vacanze al mare, altre vengono affittate di settimana in settimana. «Sì, in posti come Vaccileddi le cose funzionano così – spiega il giovane sindaco di Loiri Porto San Paolo, Francesco Lai –. Ci sono soprattutto seconde case, infatti d’estate la frazione si riempie. Tra Porto San Paolo e Vaccileddi arriviamo anche a 20mila presenze nelle settimane di punta».

I servizi. Qui non c’è quasi nulla, anche perché fondamentalmente non c’è bisogno di chissà che cosa. La vicinanza con gli altri centri dà sicuramente una mano. «Già a Porto San Paolo ci sono un asilo, una scuola elementare e una scuola media – aggiunge il sindaco Lai –. D’estate la Coldiretti organizza anche il suo mercatino a chilometro zero, per far conoscere i prodotti della terra ai turisti. Poi sì, c’è l’ufficio postale e anche un ufficio comunale, che però non viene quasi mai utilizzato».

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