La Nuova Sardegna

Olbia

Uomini non più violenti: la “ricostruzione”

Uomini non più violenti: la “ricostruzione”

Domani all’hotel Jazz il convegno annuale del Cam Sardegna. In cattedra politici, medici e sindacalisti

10 dicembre 2017
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OLBIA. “Se un uomo smette di essere violento: scenari e conseguenze di soluzioni percorribili”: è questo il titolo del convegno annuale del Cam Sardegna (Centro di ascolto uomini maltrattati) che si svolgerà domanipomeriggio in città, in una sala dell’hotel Jazz ,a partire dalle 16.

Tra i relatori, diversi protagonisti del panorama locale e regionale, coinvolti sui campi di ricaduta delle conseguenze di politiche concrete applicate al contrasto della violenza di genere.

Tra loro la consigliera regionale della commissione Pari Opportunità Silvia Lidia Fancello, il dirigente scolastico dell'Istituto istruzione superiore Amsicora Olbia- Oschiri. Gianluca Corda, il medico responsabile del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Olbia Luisa Budroni e la segretaria territoriale della Funzione Pubblica Cgil Luisella Maccioni.

Il Cam Sardegna sarà rappresentato dalla sua presidente Nicoletta Malesa, intervenuta di recente a Montecitorio su questa tematica in occasione dellevento #InQuantoDonna.

Proprio nel discorso alla Camera, la Malesa ha sottolineato l'importanza degli interventi sugli uomini, riportando un particolare più che esaustivo: la storia di un ragazzo conosciuto da bambino durante la sua esperienza di operatrice nei Centri Antiviolenza. Un caso di violenza assistita e ritrovato ora al Cam in un percorso di uscita dalla violenza come autore di agito violento, e non ancora maggiorenne.

Da qui la necessità di orientare il convegno verso una connotazione sociologica, perché se ai tavoli tecnici si discutono e decidono le misure di contrasto, nei luoghi di lavoro, scuola, salute, si vive il fenomeno, e a viverlo non sono solo le mogli, le compagne o le ex-compagne, ma le madri, le sorelle, le amiche e gli amici di giovani o uomini di qualunque estrazione sociale o culturale, che spesso non sanno cosa fare, a chi rivolgersi, come comportarsi per indirizzare la persona cara verso un percorso di cambiamento, difficile, ma possibile.

«La violenza ci riguarda tutti - ha dichiarato Nicoletta Malesa -: un'affermazione che determina una assunzione di responsabilità da parte della società tutta e non ultima da parte di chi opera direttamente nei programmi di intervento con gli uomini, perché come riportato dalle valutazioni sulle considerazioni europee (Wwp), la definizione degli standard e delle linee guida sul lavoro degli operatori e delle operatrici, serve a garantire la qualità del lavoro stesso e la percentuale di successo degli interventi, che non possono essere affidati a servizi senza adeguata formazione, valutazione, e riferimenti specifici su approcci e modelli di intervento». L’evento è aperto a tutti e l’ ingresso gratuito.

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