La Nuova Sardegna

Olbia

«Addio Roberto, ci lasci la fiducia nell’amicizia»

di Walkiria Baldinelli
«Addio Roberto, ci lasci la fiducia nell’amicizia»

Alla cerimonia anche l’amico Simone Siddi e i familiari devastati dal dolore Gli atleti del club nautico, gli amministratori locali, l’omelia di due parroci

23 gennaio 2018
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ARZACHENA. Un dolore silenzioso e composto. Arzachena ha salutato così Roberto Puddu, il giovane ventenne morto sabato notte in un incidente stradale a Micalosu, lungo la provinciale per Cannigione. Nella chiesa di Santa Maria della Neve e nella piazza gremita non si ode alcun brusio, riecheggiano solo le parole dei parroci: don Mauro Moretti di Arzachena e don Romolo Fenu di Cannigione. Nelle omelie un invito alla preghiera per le famiglie colpite dalla tragedia: quella che piange il ragazzo, campione di vela e quella di Simone Siddi (presente con la famiglia, tutti interdetti dal dolore), l'amico stretto che era alla guida della Citroen C3 finita fuori strada.

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La commozione è palpabile, così come lo sgomento. Due comunità, quella di Arzachena e Cannigione, si sono strette intorno ai familiari di Roberto, alla mamma Maria Antonietta, al papà Gigi e alla sorella Maria Stella. È un dolore grande da sopportare, soprattutto perché nella tragedia si intrecciano rapporti di amicizia. Tutti si conoscono e le vite per un motivo o per l'altro si incrociano. «Oggi Roberto ha radunato intorno a lui tanti amici, conoscenti – dice don Romolo Fenu, sottolineando la presenza dei suoi allievi, sono alcuni amici del cuore del ragazzo –. Due comunità intere si stringono davanti a questo terribile momento di distacco. Ogni parola sembra inopportuna. Forse la cosa migliore sarebbe il silenzio accompagnato dalla preghiera del cuore. Ma è doveroso ricordare che Roberto con la sua esperienza di marinaio, amante della vela, ha sperimentato cosa vuol dire governare sia il vento che il mare. Riflettiamo sul senso della vita, su come dobbiamo governare la nostra esistenza. Il sentimento di dolore che ci unisce in questo momento deve trasformarsi in unione, per crescere insieme e stringere alleanze del cuore».

Sulla bara c'è un cuscino di rose bianche. E bianche sono le magliette delle divise degli atleti del Club nautico di Arzachena, che con gli occhi gonfi di lacrime, in piedi a un lato dell'altare ascoltano con attenzione le parole del parroco di Cannigione, dove il ragazzo ha vissuto sin da fanciullo. «Amicizia non è solo trascorrere una serata insieme – dice don Romolo –. Gli amici di Roberto lo sanno, sono venuti anche da molto lontano per essere qui. L'amicizia si costruisce nel tempo, nella responsabilità di un amore fraterno. Ogni giorno dobbiamo difendere il valore dell'amicizia: prendendoci per mano in modo forte e riscoprire l'identità di essere una comunità. La chiesa gremita testimonia che il nostro ragazzo ha intessuto legami forti, che non si interrompono oggi con l'addio terreno». Parole di conforto, ma anche di riflessione.

Seduti tra i banchi ci sono anche gli amministratori comunali di Arzachena. «Dite preghiera, per tutte le famiglie di Arzachena – sottolinea don Mauro Moretti –. Per i genitori, che vanno sostenuti. Per i figli, affinché trovino nei genitori risposte ai loro sogni e alla ricerca di valori». I messaggi dei parroci fanno breccia nei cuori lacerati dal dolore. Al termine della cerimonia, all'uscita dalla chiesa i giovani atleti del club di vela attraversano la piazza, ciascuno ha una rosa in mano: sono rosse, rosa, gialle. Una nota di colore in questa giornata di lutto: un segno di amicizia, amore, speranza.
 

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