La Nuova Sardegna

Olbia

Alluvione di Olbia, tutti assolti: "Fu fatto il possibile"

Alluvione di Olbia, tutti assolti: "Fu fatto il possibile"

Depositate le motivazioni della sentenza del Tribunale di Tempio che ha riconosciuto non colpevoli sindaci e funzionari pubblici per le gravissime conseguenze del ciclone Cleopatra

23 gennaio 2018
1 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO PAUSANIA. «È stato fatto tutto ciò che era umanamente possibile». Queste in estrema sintesi le motivazioni della sentenza con la quale i giudici del Tribunale di Tempio Pausania hanno assolto sindaci e funzionari dei Comuni di Olbia e Arzachena nel processo sui tragici fatti del 18 novembre 2013, quando il ciclone Cleopatra devastò la Gallura portandosi via 13 vite.

Le motivazioni depositate ieri sera 22 gennaio sono ora al vaglio degli avvocati delle famiglie delle vittime. «È una sentenza totalmente inadeguata - è il primo commento a caldo di Giampaolo Murrighile, legale della famiglia della piccola Morgana Giagoni e della madre Patrizia Corona, morte nel canale di via Belgio -. Questa sentenza è inaccettabile dal punto di vista giuridico perchè non dà risposte al capo d'imputazione, ovvero la mancata allerta diramata nelle ore precedenti l'alluvione. È ovvio che nessuno avrebbe potuto evitare l'evento ma chi aveva ricevuto l'allerta della Protezione Civile aveva l'obbligo di attuare le procedure necessarie a mettere in sicurezza la popolazione, dando il via al Coc, il piano operativo comunale, bloccando al traffico le strade a rischio esondazione, avvertendo i cittadini. Questa sentenza non dà risposte alla coscienza dei cittadini di Olbia, della Gallura e della Sardegna. Il nostro atto di appello alla sentenza è un atto dovuto non solo alle famiglie delle vittime ma a tutta la popolazione».

In Primo Piano
I soccorsi

Olbia, si schianta con il suv contro tre auto parcheggiate

Le nostre iniziative