La Nuova Sardegna

Olbia

Crollo di Monte Pino: a processo i quattro dirigenti sotto accusa

La voragine sulla Olbia-Tempio in cui il 18 novembre 2013 precipitarono due auto e morirono tre persone
La voragine sulla Olbia-Tempio in cui il 18 novembre 2013 precipitarono due auto e morirono tre persone

Il ponte cedette la sera dell'alluvione del 18 novembre 2013 causando la morte di 3 persone

26 gennaio 2018
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TEMPIO. Sono tutti da processare i dirigenti della Provincia di Sassari e della ex Provincia di Olbia Tempio, Giuseppe Mela e Pasquale Russo, e i funzionari delle due amministrazioni provinciali, Francesco Prunas e Graziano Sini. Lo ha stabilito questa mattina il Gup del Tribunale di Tempio, Giuseppe Grotteria, accogliendo la richiesta formulata la settimana scorsa dal pubblico ministero Laura Bassani nell'ambito dell'inchiesta bis sull'alluvione del 18 novembre 2013.

I quattro dovranno rispondere dell'accusa di omicidio plurimo colposo per le morti causate dal crollo del ponte di Monte Pino, quando Bruno Fiore, Sebastiano Brundu e Maria Loriga, mentre transitavano su un fuoristrada sulla provinciale 38 che collega Olbia a Tempio, furono inghiottiti dalla voragine provocata dall'alluvione, nel pieno del ciclone Cleopatra Secondo i legali che assistono i parenti delle vittime - Maurizio Mani, Nicoletta Mani e Massimo Delogu - gli imputati sono responsabili della mancata manutenzione del ponte crollato sotto la furia dell'acqua.

Una struttura, fra l'altro, che non era mai stata collaudata. La prima udienza del processo è stata fissata per il 18 ottobre davanti al giudice Andrea Pastori. I lavori sul ponte per il ripristino della viabilità sono fermi da tempo: i cittadini si sono costituiti in un comitato e le proteste per chiedere la riapertura della strada sono continue. Al fianco della popolazione, tutti i sindaci della zona, sempre presenti alle manifestazioni e sit-in davanti al ponte.

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