La Nuova Sardegna

Olbia

Il sindaco: «Il comandante non tornerà al suo posto»

Serena Lullia
Il sindaco: «Il comandante non tornerà al suo posto»

Arzachena, l’annullamento della misura cautelare non fa scattare il reintegro. «Il procedimento penale non influisce sull’iter disciplinare. Becciu resta sospeso»

26 gennaio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ARZACHENA. Nessun reintegro sul posto di lavoro per il comandante della polizia locale Andrea Becciu. Il capo dei vigili resta sospeso dall’incarico in applicazione della legge Madia. Il provvedimento era scattato dopo l’inchiesta aperta dalla Procura di Tempio nei confronti del comandante. Su di lui pendono le ipotesi di reato di truffa, falso, abuso d’ufficio e peculato. Nei giorni scorsi il tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso della Procura contro la revoca dell’obbligo di firma decisa dal gip. I legali di Becciu, Elias Vacca e Danilo Mattana, avevano più volte incalzato l’amministrazione comunale affinché reintegrassero il comandante dopo l’annullamento della misura cautelare. Ma gli uffici comunali hanno un’idea diversa.

Procedimento disciplinare. Il sindaco Roberto Ragnedda è molto chiaro. «Il rigetto del ricorso della Procura da parte del Riesame fa parte di un procedimento penale indipendente dal quello disciplinare portato avanti dal Comune – spiega il primo cittadino –. Chiariamo subito che qui la politica nulla c’entra. Sono gli uffici ad applicare la legge e quanto previsto dalla legge Madia. La sospensione del comandante dalle sue funzioni è l’applicazione della normativa nazionale». Ragnedda ricorda come gli uffici abbiano applicato la sospensione del comandante Becciu per due volte. «Il procedimento disciplinare si è aperto il 15 dicembre – ricorda il sindaco Ragnedda –. Ai sensi della legge Madia il comandante è stato sospeso. La normativa prevede trenta giorni di tempo entro i quali Becciu può presentare la sua difesa. Sulla base delle osservazioni l’Ufficio provvedimenti disciplinari valuterà se reintegrare il comandante o procedere al licenziamento. Ma ripeto, sono questioni che non competono alla politica». Il sindaco insiste poi sul doppio binario su cui corre la vicenda. «Le decisioni amministrative e disciplinari seguono una strada indipendente dal giudizio penale. Siamo certi di agire nel giusto».

Procedimento penale. Al comandante Becciu, 47 anni, algherese, sono contestate le ipotesi di reato di truffa, falso, abuso d’ufficio e peculato. Accuse pesanti che gli sono state mosse dalla procura di Tempio dopo una lunga indagine portata avanti dalla Guardia di finanza che per tre mesi ha controllato il capo dei vigili di Arzachena. Le accuse. Una attività certosina con intercettazioni ambientali e telefoniche sulla base delle quali viene contestato a Becciu l’assenza ingiustificata dal posto di lavoro per molte ore. Ma anche false missioni con trasferte retribuite, l’utilizzo improprio del personale di servizio in particolare nella gestione della viabilità in corrispondenza di un ristorante di Baja Sardinia. Becciu, attraverso i suoi avvocati e anche in prima persona, ha rigettato tutte le accuse. Ha spiegato di non essere né un furbo, né un fannullone, né un corrotto; di aver fatto 1500 ore di lavoro in più in due anni che non gli sono mai state pagate dal Comune al quale Becciu non ha chiesto un solo euro, sapendo che gli straordinari vengono retribuiti solo per un certo tot di ore e se ci sono le risorse; di aver utilizzato la pattuglia della polizia locale per la viabilità vicino al ristorante di Baja Sardinia ma sulla strada provinciale, in occasione di grandi spostamenti di auto che avrebbero creato problemi alla circolazione; di aver acquistato le alte uniformi con le sciabole con risorse comunali tracciabili e di non essersene mai appropriato. Ma di aver conservato divise e accessori nell’armadio-cassaforte del comando dove sono state ritrovate e sequestrate.

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative