La Nuova Sardegna

Olbia

Incendio all’ecocentro alla Maddalena: è un attentato

di Serena Lullia
Incendio all’ecocentro alla Maddalena: è un attentato

Le fiamme hanno distrutto sette mezzi dell’impresa Ciclat che gestisce la raccolta rifiuti. La differenziata riprende

30 gennaio 2018
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LA MADDALENA. Le fiamme hanno divorato in pochi minuti i mezzi della differenziata parcheggiati nel piazzale dell’ecocentro di Moneta. Sette compattatori della Ciclat, la ditta che gestisce il servizio di nettezza urbana per conto del Comune, sono stati trasformati in rottami fumanti. Un danno per diverse centinaia di migliaia di euro. I carabinieri di Olbia che portano avanti le indagini non hanno dubbi sull’origine dolosa del rogo. È probabile che sia stata usata della diavolina o del liquido infiammabile per consentire al fuoco di passare da un camion all’altro. I mezzi erano parcheggiati a diverse decine di metri l’uno dall’altro. Si tratta adesso di capire chi sia il destinatario di questo gesto. La Ciclat, vincitrice della gara comunale, ha dato in subappalto il servizio alla Cogei ambiente, l’impresa che materialmente raccoglie i sacchetti dei rifiuti nelle case dei maddalenini.

La raccolta riparte. Per tutta la giornata di ieri i mastelli della differenziata sono rimasti ammucchiati davanti alle abitazioni. Oggi i rifiuti saranno nuovamente ritirati, ma secondo il calendario di emergenza stilato dal Coc. Il Centro operativo comunale convocato dal sindaco Luca Montella per gestire l’emergenza ha stabilito che si riparte con l’umido. Oggi nel settore B insieme alle utenze commerciali. Domani nelle zone A, attività comprese.

Momento delicato. L’attentato arriva in un momento molto delicato. L’amministrazione valuta da mesi la possibile rescissione del contratto firmato con la Ciclat, ditta sulla quale pesano salate sanzioni. L’isola è invasa dai rifiuti e il calendario della raccolta a domicilio spesso non viene rispettato. C’è poi in corso una vertenza con i dipendenti che da ottobre non prendono lo stipendio dalla Cogei. È l’amministrazione che li sta anticipando.

La cronaca. L’incendio scoppia verso le 23,30. È un barracello a dare l’allarme. Sente due esplosioni molto forti, poi vede le fiamme sollevarsi dall’isola ecologica. I barracelli sono i primi ad arrivare sul posto insieme ai vigili del fuoco della stazione maddalenina. I mezzi compattatori della differenziata sono già avvolti dalle fiamme e l’aria è irrespirabile. Da Arzachena arriva un’altra squadra di vigili del fuoco. La Marina militare manda i mezzi a sua disposizione, a cui si uniscono quelli della Protezione civile. Carabinieri e polizia piombano nella zona di Moneta. Da Olbia arriva anche il comandante Alberto Cicognani. Il sindaco Montella e alcuni amministratori restano sul posto fino alle cinque del mattino, quando la situazione è ormai sotto controllo. Con la luce del giorno le conseguenze dell’incendio sono evidenti. I mezzi compattatori sono ridotti in cenere. Si tratta dei camion con i quali i rifiuti vengono trasportati alla discarica di Spiritu Santu, a Olbia.

Le indagini. I carabinieri lavorano a 360 gradi per cercare di risalire ai responsabili. L’ecocentro è illuminato ma non ha un impianto di videosorveglianza, non obbligatorio per legge. In quella zona però la Marina militare ha un eccellente sistema di occhi bionici. I carabinieri hanno già acquisito le immagini.

La condanna della Cisl. Il segretario territoriale della Cisl, Gianluca Langiu, scarta qualsiasi collegamento con la vertenza in corso con i dipendenti, a secco di stipendi da ottobre. «Non è un gesto riconducibile alla vertenza – precisa –. Esprimiamo condanna per un’azione di questo tipo nel caso in cui fosse dolosa».
 

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