La Nuova Sardegna

Olbia

Siccità, è sempre emergenza in Gallura

di Tiziana Simula
Siccità, è sempre emergenza in Gallura

Preoccupazione tra gli agricoltori: 46 milioni di metri cubi nel Liscia. A breve l’appalto per captare acqua dal Padrongianus

05 febbraio 2018
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OLBIA. L’ultimo dato che risale a una decina di giorni fa, parla di circa 46 milioni di metri cubi d’acqua su 104 di massimo invaso nella diga del Liscia. L’emergenza idrica in Gallura, come nel resto dell’isola, non si placa. Scarsissime a oggi le piogge. Tanta la preoccupazione del mondo agricolo, già stremato dalla pesante siccità dell’anno scorso, e in ansia per la prossima stagione irrigua. Stagione che ufficialmente si apre il 1 aprile e si chiude il 30 settembre, anche se il fabbisogno idrico, in realtà, comincia a marzo e finisce a novembre per via del cambiamento climatico.

L’emergenza. «C’è incertezza e preoccupazione sulla prossima stagione irrigua – conferma il presidente del Consorzio di bonifica della Gallura, Marco Marrone – Ma ci conforta il fatto che la cabina di regia messa in piedi dalla Regione per affrontare l’emergenza che colpisce tutta l’isola, stia lavorando intensamente già da dopo le festività natalizie per fronteggiare il problema. Un impegno che ci fa ben sperare in interventi e strategie che possano alleviare le sofferenze delle campagne e garantire la risorsa idrica necessaria a soddisfare le esigenze del mondo agricolo».

La cabina di regia. La cabina di regia riunisce tutti i portatori di interesse intorno ad un tavolo, a cominciare ovviamente dai Consorzi di bonifica della Sardegna. Sotto esame ci sono i singoli invasi dell’isola, le diverse esigenze idriche, civile, agricolo e industriale, e lo studio di interventi, anche infrastrutturali, per fronteggiare le emergenze idriche dei territori. Sul tavolo della cabina di regia, anche gli studi e i progetti, in parte da finanziare, in parte già finanziati dalla Regione, predisposti dal Consorzio di bonifica della Gallura. «Ci auguriamo che quest’anno la stagione irrigua possa essere affrontata con serenità dal comparto agricolo, in caso contrario, saremo costretti, per il terzo anno, alla turnazione», aggiunge Marco Marrone.

I progetti finanziati. Il Consorzio di bonifica della Gallura manda avanti nel frattempo le procedure per la gara d’appalto per i due progetti già finanziati dalla Regione, uno dall’assessorato all’Agricoltura, e l’altro, ai Lavori pubblici: si tratta di due interventi mirati all’utilizzo delle acque reflue a scopo irriguo, e alla captazione di nuova risorsa idrica. Nel primo caso, sarà realizzata una condotta che porterà i reflui da Olbia sud a Olbia Nord, l’altro progetto (2 milioni 300mila euro), prevede invece la captazione di acqua dal Padrongianus. Il principio è quello di preservare le risorse della diga del Liscia per gli usi idropotabili e utilizzare i reflui miscelati per l’irrigazione delle campagne, soluzione a cui rivolge la massima attenzione anche la Regione. Del resto, la concentrazione delle acque reflue si ha nel periodo estivo, quello in cui c’è anche il maggiore utilizzo dell’acqua da parte del mondo agricolo.

Gli interventi attesi. Due progetti in via di appalto. E altri due che il Consorzio di Bonifica sollecita per recuperare ulteriore risorsa idrica. Cosa possibile, ad esempio, se si intervenisse sulle perdite dei trenta chilometri del canale adduttore che parte dalla diga del Liscia, si spinge fino ad Arzachena e arriva ad Olbia. La sua sistemazione consentirebbe di recuperare una gran quantità di metri cubi preziosi. L’altro progetto presentato in Regione riguarda la captazione di acqua nell’area del Monte Tova, ai piedi della diga del Liscia, con la realizzazione di un piccolo sbarramento che consentirà di dirottare l’acqua nel canale adduttore del Consorzio di bonifica.

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