La Nuova Sardegna

Olbia

tribunale 

Stalking, chiesto il patteggiamento

Massimiliano Pintus aveva incendiato casa e auto della vittima

09 febbraio 2018
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OLBIA. Nelle sue dichiarazioni spontanee rese ai carabinieri che lo avevano arrestato e che lui stesso aveva sollecitato a intervenire, Massimiliano Pintus, 42 anni, residente ad Aggius, aveva ammesso tutte le sue responsabilità. Riconoscendo la paternità di tutti i reati commessi nei confronti della donna con la quale aveva una relazione. Una sfilza di minacce, atti persecutori e danneggiamenti, compreso l’incendio dell’abitazione e dell’auto della vittima. Una spirale di violenza che lui stesso aveva ammesso davanti ai militari. Massimiliano Pintus era stato prima arrestato e poi sottoposto a misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, assistita dal centro antiviolenza Prospettiva donna.

Ieri, il difensore di Pintus, l’avvocato Alberto Sechi e il pubblico ministero Gianluigi Dettori, hanno presentato al gip del tribunale di Tempio Andrea Pastori la richiesta di patteggiamento ad un anno, concordata prima dell’udienza, in fase di indagini preliminari. La parte offesa è rappresentata dall’avvocato Diana Bandinu che collabora col centro antiviolenza di Olbia. Il dispositivo del giudice dovrebbe essere depositato oggi.

I fatti erano accaduti ad Arzachena tra il 20 e il 28 agosto 2017. A Massimiliano Pintus viene contestato il reato di stalking, ma anche di danneggiamento, seguito da incendio. Nei confronti della donna, continue minacce, parolacce, una serie di offese e umiliazioni che scriveva anche sul profilo Facebook. Ma non si era fermato alle sole parole. L’uomo aveva appiccato fuoco all’appartamento della giovane, distruggendo gli arredi e danneggiando gravemente la struttura. Altrettanto aveva fatto con la macchina. (t.s.)

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