La Nuova Sardegna

Olbia

Suona la prima campanella è festa nella nuova scuola

di Dario Budroni
Suona la prima campanella è festa nella nuova scuola

Prima lezione per 250 alunni nell’istituto nato dalla solidarietà del post alluvione La Nuova ha donato 98mila euro. I genitori: «Siamo felici, per noi è una svolta»

15 febbraio 2018
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OLBIA. La campanella è suonata alle 8.15 in punto. Le maestre hanno spalancato le porte e per la prima volta l’atrio della scuola si è ritrovato affollato di bambini con il grembiule blu e lo zaino sulle spalle. Ognuno di loro aveva un palloncino colorato stretto in una mano. Poi è comparso anche un cartellone con una scritta a pennarello: «Benvenuti nella nuova scuola di Maria Rocca». Firmato: terza B. Se giovedì è stato il giorno dell’inaugurazione e del tagli del nastro tricolore, quello di ieri è stato il giorno dell’euforica invasione della scuola. 250 bambini hanno preso possesso delle aule e dei loro banchi. Dopo qualche minuto di festa, i piccoli alunni hanno aperto libri e quaderni e hanno cominciato la loro vita in un istituto che profuma di nuovo. Insomma, ieri mattina la nuova Maria Rocca di via Vicenza è stata messa in moto. La scuola elementare della solidarietà, costruita con i soldi di numerosi benefattori raccolti nel post alluvione, tra cui i 98mila euro della Nuova Sardegna, adesso è un posto che per tantissime famiglie rappresenta un sicuro ritorno alla normalità.

Genitori in festa. Dal giorno dell’alluvione, e da quando era stata chiusa la vecchia Maria Rocca, i bambini hanno studiato in spazi scomodi e risicati, come l’istituto dei salesiani. «E adesso finalmente possono studiare in una scuola vera – commenta Daniela Carta, una mamma –. Anche mio figlio è contento. Mi ha anche detto: “Speriamo che qui ci facciano giocare in giardino”. E questo perché dove studiavano prima non potevano farlo». Lo stesso discorso lo fa un padre, Costantino Pes: «Sì, i bambini desiderano poter vivere anche gli spazi esterni. A parte questo, siamo contenti. La scuola è bella, spaziosa e sicura». Gianluca Stara, anche lui un padre, ricorda bene il giorno dell’alluvione. «Mia figlia frequentava la materna e l’avevamo ritirata poco prima del disastro – racconta –. Poi in questi anni ha studiato nel palazzo dei salesiani, ma la situazione non era delle migliori». Anche Antonio Costaggiu è contento della svolta: «Beh, finalmente ho il piacere di accompagnare mia figlia in una vera scuola».

Bambini riuniti. La maggior parte dei bambini, in questi anni, ha studiato nei locali dei salesiani. Due classi sono state invece ospitata nella scuola media di via Frosinone. «Mia figlia, studiando nei locali delle medie, non aveva quasi mai visto gli altri bambini di Maria Rocca. Adesso, invece, finalmente potranno frequentare tutti la stessa scuola elementare», afferma Marco Ronchi. «È un ricongiungimento – aggiunge una mamma, Annalisa Masia –. Diciamo che è stato ricreato il concetto di scuola».

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