La Nuova Sardegna

Olbia

La Maddalena, medico morto: l’imputata "messa alla prova" al 118 per un anno

Tiziana Simula
La Maddalena, medico morto: l’imputata "messa alla prova" al 118 per un anno

Il giudice ha accolto la richiesta della difesa di Gianfranca Poggi: processo sospeso e messa alla prova. La donna è accusata di omissione di soccorso del medico e vicesindaco Michele Secci che era caduto sbattendo il capo nell'abitazione di lei

23 febbraio 2018
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LA MADDALENA. Sospensione del processo per un anno con messa alla prova dell’imputato. Gianfranca Poggi, accusata di omissione di soccorso nei confronti di Michele Secci, medico e vicesindaco della Maddalena che il 12 settembre 2012 fu trovato agonizzante nell’abitazione della sua paziente, potrà svolgere un lavoro di pubblica utilità nell’associazione di volontariato Croce verde della Maddalena che ha in appalto il servizio di 118. Lo farà per un anno, periodo in cui il processo sarà sospeso. E se al termine della prova – condotta secondo un programma redatto dall’Ufficio esecuzione penale esterna di Sassari –, il risultato sarà positivo, il reato sarà dichiarato estinto.

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Così ha deciso ieri il giudice monocratico del tribunale di Tempio, Andrea Pastori, accogliendo la richiesta che il suo difensore, l’avvocato Dario Annunziata, aveva formulato nell’udienza precedente, prima dell’apertura del dibattimento. Istanza a cui si era opposta la famiglia della vittima, costituita parte civile con l’avvocato Luca Montella, il quale, in virtù di una possibile sospensione del processo per via della richiesta di messa alla prova, aveva chiesto che il fascicolo del pubblico ministero entrasse a par parte degli atti del giudice per una valutazione più completa della triste vicenda. Il giudice si era riservato. Ieri, la decisione. E l’applicazione del nuovo istituto (464 bis del codice di procedura penale), introdotto due anni fa, che consente agli imputati che devono rispondere di reati con pena non superiore ai 4 anni, di svolgere un lavoro di pubblica utilità in sostituzione al processo, che viene sospeso. Se l’esito dell’affidamento in prova ai Servizi sociali sarà positivo, il reato verrà dichiarato estinto, altrimenti si riaprirà il processo. La nuova udienza per la valutazione, è fissata ad aprile 2019.

Il medico e vicesindaco della Maddalena, Michele Secci, era stato trovato agonizzante nell’abitazione di Gianfranca Poggi, sua paziente, con la quale l’uomo aveva trascorso la notte.

Era stata accusata di omissione di soccorso aggravata dalla morte della vittima. Una caduta aveva causato la frattura della base cranica del medico, mandandolo in coma. Una morte che poteva essere evitata, così avevano stabilito le perizie medico legali disposte sul cadavere, se soltanto si fosse agito per tempo. Invece, l’allarme al 118 arrivò 13 ore più tardi, quando alla ricerca del medico si erano messi in tanti, dai familiari agli amici di giunta e partito, ai carabinieri, i quali avevano localizzato con le apparecchiature elettroniche, che il segnale trasmesso dal cellulare del medico proveniva dall’area in cui risiedeva la donna, nel centro storico.

La famiglia della vittima, attraverso il suo legale, aveva sollecitato la modifica del capo d’imputazione da omissione di soccorso in omicidio colposo.
 

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