La Nuova Sardegna

Olbia

la corte dei conti 

Inchiesta sul casinò, sequestri anche in Gallura

Inchiesta sul casinò, sequestri anche in Gallura

Nei guai 21 consiglieri regionali della Valle d’Aosta, nei mirino immobili a Porto San Paolo

08 marzo 2018
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LOIRI PORTO SAN PAOLO. È coinvolta anche la Gallura, esattamente Porto San Paolo, nel maxi sequestro di immobili e conti correnti effettuato ieri dalla guardia di finanza a 21 consiglieri regionali della Valle d’Aosta. Il provvedimento è legato all’inchiesta della Corte dei conti sul Casinò di Saint-Vincent. La magistratura contabile procede per un presunto danno erariale di 140 milioni di euro relativo al finanziamento pubblico dello stesso casinò, uno dei più prestigiosi d’Europa. In Gallura il nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle ha individuato immobili riconducibili a uno dei consiglieri o ex consiglieri regionali valdostani finiti nel mirino della Corte dei conti

Il provvedimento riguarda gli ex presidenti della Regione Augusto Rollandin e Pierluigi Marquis, il senatore Albert Lanièce, il presidente del Consiglio Valle Joel Farcoz, gli assessori regionali Mauro Baccega, Emily Rini e Aurelio Marguerettaz, i consiglieri regionali Luca Bianchi, Stefano Borrello, David Follien, Antonio Fosson, Giuseppe Isabellon, André Lanièce, Marilena Peaquin, Claudio Restano e Renzo Testolin, gli ex consiglieri Leonardo La Torre, Ennio Pastoret, Raimondo Donzel, Ego Perron e Marco Vierin.

Ancora da definire il valore dei beni immobili e dei conti correnti sottoposti a sequestro conservativo. In totale 151 tra immobili e terreni «presso le conservatorie dei registri immobiliari in Valle d’Aosta, a Savona, Alessandria e in Sardegna». Il valore catastale dei terreni sequestrati è di 6,6 milioni di euro corrispondente a un valore di mercato di circa 20 milioni. «Congelati «81 conti correnti, conto titoli e altre forme di investimento – aggiungono i finanzieri – presso 31 istituti di credito, società di gestione del risparmio e società fiduciarie». Secondo gli inquirenti «molti dei conti correnti intestati agli indagati risultano essere già stati spogliati delle disponibilità presenti in un momento successivo alle contestazioni erariali». «I sequestri – conclude la guardia di finanza – riguardano anche un quinto della quota relativa a stipendi, pensioni e vitalizi maturati presso datori di lavoro ed enti pubblici», dal Senato al Casinò passando tra gli altri per il comune di Aosta, l’Inps o la Usl».

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