La Nuova Sardegna

Olbia

Tre arresti per la rapina di Vaccileddi

di Dario Budroni
Tre arresti per la rapina di Vaccileddi

A dicembre un commando aveva assaltato l’ufficio postale. Denunciate altre due persone. Blitz all’alba dei carabinieri

10 marzo 2018
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OLBIA. I carabinieri l’hanno chiamata operazione Timer. E questo perché i banditi, prima di darsi alla fuga verso l’entroterra, avevano dovuto attendere l’apertura temporizzata della cassaforte per un qualcosa come 40 minuti. Ma la loro avventura è arrivata al capolinea alle prime luci dell’alba di ieri. Con un blitz tra Lula e Padru i militari hanno smantellato la banda di rapinatori che lo scorso 4 dicembre avrebbe preso di mira l’ufficio postale di Vaccileddi, riuscendo poi a fuggire con un bottino di quasi 40mila euro. Sono stati arrestati in tre. O meglio, in manette per rapina a mano armata ieri mattina ci sono finiti in due: Carlo Gusinu, pregiudicato di 34 anni di Padru, e Pier Franco Muscau, 29enne incensurato di Lula. Il terzo, Franco Paolo Chessa, 36 anni anche lui di Lula, si trovava già in carcere perché arrestato dai carabinieri di Nuoro solo lo scorso febbraio per un’altra rapina, stavolta all’ufficio postale di Onifai. A parte i tre, risultano denunciate a piede libero altre due persone, entrambe di Lula: S. C., pregiudicato di 55 anni, e R. P, incensurato classe 1995. L’operazione di ieri mattina è stata messa a segno dai carabinieri del reparto territoriale di Olbia, insieme allo Squadrone cacciatori di Sardegna e al comando provinciale di Nuoro, che hanno eseguito un’ordinanza del tribunale di Tempio su richiesta della Procura.

Assalto armato. La rapina era stata messa a segno il 4 dicembre. L’ufficio postale di Vaccileddi, frazione di Loiri, aveva appena aperto le sue porte. Nel piccolo ufficio c’erano il direttore, una dipendente e due clienti, che se la sono cavata con un grande spavento. E mancavano pochi minuti alle 9 quando ha fatto irruzione un commando composto da tre persone con passamontagna: Chessa, Gusinu e Muscau. Due di loro impugnavano una pistola, il terzo un fucile. I banditi hanno sbarrato l’entrata, sfondato una porta a vetri blindata e fatto sdraiare i clienti a terra, mentre il direttore e la dipendente sono stati “invitati” a consegnare il denaro. Il timer della cassaforte ci ha impiegato quasi 40 minuti per scattare. Poi il commando è fuggito con 38mila euro, a bordo di una Mazda 2 di colore grigio.

Sulle tracce della banda. Appena partito l’allarme, i carabinieri si sono messi sulle tracce dei rapinatori. I militari hanno monitorato i movimenti delle auto nella zona e hanno ascoltato i testimoni. Nei giorni successivi i carabinieri hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza del posto e hanno passato al setaccio le celle dei telefoni cellulari. Fino ad arrivare al blitz di ieri, tra Lula e Padru. Tra i tre arrestati spicca il nome di Franco Paolo Chessa, già in carcere a Nuoro perché arrestato in flagranza di reato per la rapina del 2 febbraio a Onifai, dopo alcuni momenti di trattativa armi in pugno con i militari. Chessa è risultato più volte coinvolto in altre vicende giudiziarie, fin da giovanissimo, sia per detenzione illegale di armi che per un attentato (assolto). Gusinu e Muscau, invece, sono stai condotti nelle carceri di Nuoro e Sassari. Anche le abitazioni dei due denunciati, che avrebbero concorso all’organizzazione della rapina, sono state perquisite. I carabinieri hanno trovato cartucce, i cellulari e uno scanner per la ricerca delle microspie.

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