La Nuova Sardegna

Olbia

Sanità, l’emergenza continua Langiu: il personale serve subito

Sanità, l’emergenza continua Langiu: il personale serve subito

Il segretario territoriale della Fsi Usae: «Stabilizzazioni da giugno? Per noi sarà già tardi e non basterà La Gallura merita più attenzione anche per la mole di lavoro estiva che non ha eguali in Sardegna»

13 marzo 2018
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OLBIA. «Le stabilizzazioni di 2000 precari della sanità, annunciate dall’assessore regionale Luigi Arru e dal manager dell’Ats Fulvio Moirano, sono un buon inizio. Ma non si risolverà l’emergenza. Perché in Gallura servono ulteriori assunzioni di fronte a organici fortemente sottodimensionati». Vito Langiu, segretario della Fsi Usae, tiene alto il livello di attenzione su un gravissimo problema che costringe tutti i reparti a lavorare in continuo affanno. «Questo territorio merita una corsia preferenziale, soprattutto in vista della stagione estiva. Troppo tardi stabilizzare da giugno: qui si dovrebbe intervenire già in primavera. Vorremmo ricordare che il numero di accessi al pronto soccorso del Giovanni Paolo II, durante la stagione calda, non ha eguali in Sardegna, ma il personale è notevolmente inferiore a quello di altri ospedali. Esattamente la metà di quello del pronto soccorso del Brotzu, giusto per rimarcarlo, dove si registrano 10mila pazienti in meno l’anno».

Vito Langiu elenca ancora le difficoltà che si vivono nei ospedali del territorio, a causa degli organici insufficienti. «Per ora nulla è cambiato. I problemi principali li troviamo nelle unità operative di Medicina di tutti e tre i presìdi, nel pronto soccorso di Olbia, nella Cardiologia, nel Mid, nelle Chirurgie, nelle Ortopedie, e nel servizio di laboratorio, dove mancano i tecnici di laboratorio biomedico. E poi c’è la Radiologia dove, con la guardia attiva, bisogna assolutamente aumentare il numero di medici e tecnici e dove i tempi di attesa per un esame diagnostico continuano a essere lunghissimi. In questo frangente - aggiunge Langiu - sono state adottate soluzioni tampone con le prestazioni aggiuntive in alcuni reparti. E così gli infermieri, una volta che finiscono il proprio turno di servizio, devono spostarsi in altre unità operative per coprire le ore del personale mancante e lavorando anche quando dovrebbero riposare. I livelli essenziali di assistenza non possono essere garantiti con questo sistema, ma solo assumendo in numero sufficiente medici, infermieri, tecnici e oss. Per poi garantire i turni di lavoro senza saltare riposi o festivi e senza essere chiamati in sostituzione di un turno scoperto». Sui turni di lavoro, Langiu lamenta «le continue modifiche, che avvengono anche ogni due giorni. Eppure sono stati fatti corsi sul benessere organizzativo, sui turni e sulla organizzazione in generale: molta e interessante teoria e poca pratica».

Langiu lancia infine l’allarme anche per l’organico carente nel servizio di igiene. «Mancano medici e infermieri e il personale fa i salti mortali per riuscire a smaltire il numero di richieste di vaccinazioni, dei rinnovi di patente e di porto d'armi. Hanno ragione i sindaci di Padru, Alà dei Sardi, Buddusò e altri comuni, quando denunciano la mancanza di servizi di base. Ma se non migliora la situazione del personale nel servizio di igiene di Olbia, non si potranno soddisfare le esigenze degli altri paesi». (s.p.)

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