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La Francia beffa i pescatori Unidos: no all’accordo-scippo

La Francia beffa i pescatori Unidos: no all’accordo-scippo

SANTA TERESA. «Giù le mani dai confini delle acque internazionali al largo della Sardegna». Lo chiedono a gran voce i pescatori isolani con l'ex deputato e leader di Unidos, Mauro Pili. A bordo di...

16 marzo 2018
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SANTA TERESA. «Giù le mani dai confini delle acque internazionali al largo della Sardegna». Lo chiedono a gran voce i pescatori isolani con l'ex deputato e leader di Unidos, Mauro Pili. A bordo di un peschereccio salpato da Santa Teresa, la firma simbolica su un atto contro «il piano strategico della Francia di annettere le porzioni più pescose delle acque internazionali davanti alla Sardegna». È la loro prima azione, anche giuridica, per fermare il piano. Il documento sarà inviato al presidente francese Macron e al ministro del Mare d'oltralpe: «L'opposizione si inquadra nel processo pubblico che si conclude il 26 marzo e chiede l'immediata revoca di ogni procedura di unilaterale applicazione dell'accordo di Caen del 2015». Mauro Pili, con il locale coordinatore del movimento, Gianni Usai e i pescatori annunciano battaglia: «Se sarà necessario andremo davanti alle corti europee, a questa iniziativa seguirà una mobilitazione decisa per fermare il piano. L'Italia non ha ratificato l'accordo, ma la Francia tenta la soluzione unilaterale». Le preoccupazioni di alcuni pescatori del nord Sardegna che ieri hanno manifestato a bordo del peschereccio ormeggiato sulle Bocche. «È assurdo acquisire una porzione di mare internazionale, che è anche una fonte di reddito per la categoria», dice Pietro Langiu di Golfo Aranci: «Corriamo il rischio di chiudere le attività, è una vita che lavoriamo in quel tratto di mare – afferma il presidente della coop di Cannigione, Massimo Fois -. In quella zona peschiamo gamberi, scampi, altre imbarcazioni pesce spada». Incalza Domenico Pangrani di Santa Teresa: «Se ci tolgono questo tratto di mare dove in estate possiamo lavorare di più rispetto al resto dell'anno ci metteranno in ginocchio». Aggiunge Gianni Usai: «Contro questo “scippo francese”, ci si aspettava una mobilitazione più ampia del mondo politico. A iniziare dal governo regionale e dai consiglieri galluresi di maggioranza e minoranza». (w. b.)

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