La Nuova Sardegna

Olbia

sugli spalti 

Gran pienone al “Nespoli” passione e cori da campanile

di Giandomenico Mele
Gran pienone al “Nespoli” passione e cori da campanile

OLBIA. Una premessa tutta sportiva e distesa, per quanto carica di passione sportiva. Nulla poteva far prevedere il finale borderline nell’area parcheggi a tarda ora. In serata, a fine incontro, il...

19 marzo 2018
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OLBIA. Una premessa tutta sportiva e distesa, per quanto carica di passione sportiva. Nulla poteva far prevedere il finale borderline nell’area parcheggi a tarda ora. In serata, a fine incontro, il “campanile” ha suonato a festa. Un po’ più per l’Olbia, che ha vinto la sfida sportiva, ma anche l’Arzachena ha contribuito a una partita che si è giocata in modo duro ma sempre corretto. Sugli spalti una gara di cori e prese in giro tipiche del tifo da stadio, in un “Nespoli” affollato, anche se non gremito, per un “tutto esaurito” che a Olbia non si registra da tempo. Sarà stata la notturna, con le luci delle torri faro a illuminare il prato verde, o la sana rivalità, ma il clima elettrico della vigilia si è illuminato di reciproche scaramucce verbali tipiche dell’occasione. La Gallura sportiva era rappresentata dalle due migliori realtà calcistiche, entrambe nel campionato di serie C, giocato da protagoniste e con buone possibilità di salvezza.

L’Olbia. Fuori dallo stadio, mezz’ora prima della partita, c’è il solito fermento. Nei due bar sul lato degli ingressi del “Nespoli” si incontra la “torcida” bianca, che tra una birra e l’altra, prepara il tifo per una gara comunque sentita. Olbia non vive l’evento calcistico con il trasporto di altre piazze, ma la rivalità si sente. I tifosi dell’Arzachena si fanno attendere, poi l’arrivo in pullman. Sul lato della Curva Mare, catino ribollente di tifo bianco, gli ultras stendono un grande striscione con su scritto “I derby sono altri, lo dice la storia. Avanti Olbia, conquista la vittoria”. La rivalità del campanile, d’accordo, ma qui si rivendica l’interpretazione autentica del concetto di derby, che i tifosi olbiesi vedono più proiettata sulle sponde sassaresi che non verso i cugini galluresi.

L’Arzachena. Da parte loro, bandiere biancoverdi che sventolavano, i tifosi dell’Arzachena hanno sostenuto la squadra per tutta la gara, nonostante alla fine abbiano dovuto digerire una sconfitta. Parecchi cori contro Aresti e Ragatzu, i due leader dell’Olbia individuati come destinatari degli sfottò da stadio e tanta passione per i propri colori. Si chiude con i giocatori dell’Olbia sotto la curva ad esultare, con l’opposta tribuna colorata di biancoverde a tributare l’onore dei vinti anche all’Arzachena.

Il presidente. Legittimamente soddisfatto il presidente dell’Olbia, Alessandro Marino (nella foto), che rimarca l’importanza di partite come questa per il progetto di un calcio di prima fascia a Olbia e in Gallura. «Uno stadio così gremito è l'immagine che vorremmo avere sempre al Nespoli e faremo di tutto perché diventi una regola – sottolinea Marino –. Vorremmo che l'entusiasmo visto oggi contagi sempre più appassionati». Sugli spalti tanti appassionati, con i tifosi storici dell’Olbia in prima fila. Assente giustificato il sindaco Settimo Nizzi.

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