La Nuova Sardegna

Olbia

Il Tar: «Esproprio ex Esit, il Comune legittimato»

di Walkiria Baldinelli
Il Tar: «Esproprio ex Esit, il Comune legittimato»

Santa Teresa, il giudice respinge le richieste dei proprietari dell’immobile  La situazione di degrado e decadimento giustifica l’intervento dell’ente locale

03 aprile 2018
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SANTA TERESA. Sull’ex albergo Esit il Tar dà ragione al Comune. Il tribunale amministrativo respinge la richiesta di annullamento della procedura di esproprio presentata dai proprietari e tutti i provvedimenti impugnati. Tra questi la delibera con cui la giunta aveva approvato il progetto definitivo per la messa in sicurezza e riqualificazione urbana di piazza della Libertà e della panoramica. Ma anche la determinazione del responsabile del settore Opere pubbliche contenente, tra l'altro, il decreto di occupazione d’urgenza dell'immobile e l’approvazione dell'importo stanziato per l'esecuzione dei lavori: 400mila euro. Somma che sarà investita per demolire l'immobile e realizzare un’isola pedonale con vista sulla torre Longonsardo e sulle Bocche di Bonifacio. Parte della struttura è ridotta a uno scheletro e nel complesso, come sottolineato dai giudici del tribunale amministrativo di Cagliari, «si trova allo stato grezzo pericolante». L’intervento del Comune è di messa in sicurezza, con demolizione dell'immobile, attività ritenuta urgente dal Tar, «anche in considerazione delle condizioni dell'edificio abbandonato da anni, il quale, come emerge dalla documentazione fotografica, risulta in stato precario. Dunque si giustifica la procedura di esproprio anche in considerazione della particolare natura dell’opera da realizzare e della particolare urgenza, idonea a giustificare l'occupazione anticipata di dare avvio immediato ai lavori. In conclusione il previsto intervento di messa in sicurezza e riqualificazione urbana dell'area, trova sufficienti ed idonei elementi di supporto».

L’avvio della procedura di esproprio risale al 2014 con l'approvazione della variante allo strumento urbanistico e il cambio di destinazione d'uso: da alberghiero a residenziale-commerciale. L'hotel Miramare, la società proprietaria della struttura, invece di accettare i 600mila euro valutati per l'esproprio dell'area dal Comune è ricorsa al Tar, che, rigettando la richiesta, ha dato ragione all'ente locale. Commenta il sindaco Stefano Pisciottu. «Noi andiamo avanti, procediamo con l'iter di esproprio. Tuttavia non è precluso un accordo transattivo, nel rispetto delle procedure e delle valutazioni».

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