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Olbia

Donna invalida senza più pensione: le Poste si scusano

Angelo Mavuli
Donna invalida senza più pensione: le Poste si scusano

In una lettera inviata alla signora si parla di un “disguido”. «Ma per la raccomandata non arrivata non abbiamo colpe»

20 aprile 2018
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TEMPIO. Sull’invalida 57 enne tempiese privata della sua pensione per colpa di una raccomandata che non è mai stata consegnata, come raccontato qualche giorno fa, Poste Italiane, dopo 17 mesi di reclami, denunce e ricorsi, con una lettera ammette le sue colpe. Nello stesso tempo annuncia di “non volersi assumere in nessun caso la responsabilità dei danni derivati dal mancato recapito.” Immediata la risposta della pensionata. «Questo - dice Maria Elisa Farina, titolare di una pensione di invalidità per problemi di fragilità ossea -, lo stabilirà il giudice e non le Poste Italiane».

L’odissea. L’incredibile vicenda che da 17 mesi sta privando la donna di una piccola pensione Inps, ha inizio nell’ottobre del 2016 quando la signora Farina si vede improvvisamente revocata dall’Inps la pensione. Alla richiesta di spiegazioni le viene risposto che l’assegno mensile pensionistico era stato sospeso per non essersi lei presentata ad una visita di controllo richiesta dall’Inps tramite una raccomandata mai ritirata. C’era però un piccolo particolare. La raccomandata, nell’abitazione dove la donna abita con il marito Gianni Alias, che per ironia della sorte è un ex postino in pensione, non era mai arrivata.

Denunce e reclami. A nulla, sino a qualche giorno fa, son serviti quattro reclami, una denuncia ai carabinieri della compagnia di Tempio e l’interessamento dei due legali. Dopo la pubblicazione su La Nuova della vicenda, Poste Italiane, a Maria Elisa Farina arriva una lettera inviata direttamente da Poste Italiane.

Destinatario sconosciuto. «Gentile Cliente - si legge nella missiva -, con riferimento alla sua segnalazione relativa al mancato avviso di giacenza della raccomandata N. 800…. pv del 24 marzo 2018, spedita il 10 ottobre 2016 a lei diretta, desideriamo fornirle gli opportuni chiarimenti. Le comunichiamo che in fase di lavorazione la spedizione ha subito un disguido tecnico ed è stata avviata all’Ufficio Postale di Tempio, per effettuare la giacenza completa di 30 giorni come previsto. In realtà - prosegue la lettera di Poste Italiane -, il portalettere tramite palmare ha digitato per errore la dicitura: “destinatario sconosciuto” senza lasciare l’avviso di giacenza. Per tale motivo lei non poteva essere a conoscenza della raccomandata».

Nessuna responsabilità. La lettera, dopo aver precisato «che Poste Italiane non assume in nessun caso la responsabilità per danni indiretti derivanti dal mancato recapito», si conclude «rammaricandosi per il disagio e l’insoddisfazione causato dal servizio offerto». La stessa lettera, a firma di Carlo Singarella del servizio assistenza, si conclude invitando la cliente a contattare il servizio per qualunque altra informazione.

Voglia di normalità. Da parte della signora che distintamente prende atto dell’accaduto, arriva però anche un commento amaro per i 17 mesi trascorsi, fra denunce, avvocati, ricorsi, lettere e lunghi momenti di scoraggiamento per la netta ingiustizia. «Ora spero che tutto rientri presto nella normalità».

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