La Nuova Sardegna

Olbia

Il Michelucci 20 anni dopo, a Olbia rivive la “Città del teatro”

Giandomenico Mele
Il Michelucci 20 anni dopo, a Olbia rivive la “Città del teatro”

Intesa tra il Comune e la Fondazione titolare del patrimonio dell’architetto: l’edificio incompiuto è il punto centrale del piano di riqualificazione urbana 

21 aprile 2018
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OLBIA. Il sogno e il portafoglio. Una gemma che per tornare ad antico splendore ha bisogno di ingenti iniezioni di denaro. Intanto l’anfiteatro Michelucci è tornato al centro del dibattito prima culturale e poi urbanistico della città. Già questo è un successo. Come il connubio tra Comune e Fondazione Michelucci, celebrata da un commosso abbraccio tra il sindaco Settimo Nizzi e Corrado Marcetti, architetto, allievo di Michelucci, direttore della Fondazione. Ma soprattutto olbiese. Michelucci morì il 31 dicembre 1990. Il suo teatro non aveva ancora visto la luce. Sarebbero stati i suoi allievi, Marcetti su tutti, a seguirne la direzione. «Questo è un teatro resiliente, che non si è piegato e non è morto, che resiste – spiega Marcetti -. Non ho mai perso la speranza di veder nascere un teatro coperto, son qui per dare il mio contributo».

Il progetto. Quello originario prevedeva costi per 23 miliardi di lire. Ne furono spesi poco meno di 5. «Con quella cifra all’epoca non si realizzava neanche una palestra – conferma Marcetti -. Ma noi lottiamo per una rigenerazione di questo teatro e un suo sviluppo connesso con la città. Una speranza e una sfida». L’idea sulla quale lavorano Comune e Fondazione è quella di una città del teatro. Il progetto primigenio era stato donato dall’architetto Giovanni Michelucci alla città nel 1990. Il primo lotto era stato terminato più di dieci anni dopo: teatro esterno da 2mila posti, torre cilindrica, auditorium, grande sala multifunzionale. La mancanza di fondi aveva fatto svanire la speranza di veder realizzato il teatro coperto.

La riqualificazione. Il primo passo segna l’impronta del progetto Iti, il maxi intervento di riqualificazione urbana e inclusione sociale che interessa Poltu Quadu e la Sacra Famiglia. Il Comune ha a disposizione 15 milioni di euro di fondi europei. E circa un milione e 600 mila euro saranno utilizzati per il teatro Michelucci. Qui nascerà la prima biblioteca musicale internazionale. Inoltre gli spazi saranno adeguati alle esigenze del liceo artistico De André per i suoi laboratori. «Il teatro deve ritornare ad essere parte viva del territorio, vogliamo insediare qui le produzioni artistiche, i laboratori teatrali, riportando il pubblico all’interno e all’esterno del Michelucci», sottolinea Andrea Aleardi, presidente della Fondazione.

Il Comune. La speranza nasce dalla grande unità di intenti tra Comune e Fondazione. «Lavoriamo insieme per riappropriarci di una delle cose più belle di questa città – conferma il sindaco –. È una struttura simbolo di questa città, abbandonata per troppo tempo. Abbiamo deciso di strapparla al degrado per restituirla agli olbiesi».

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