La Nuova Sardegna

Olbia

Nizzi e la città del futuro: ora Ztl per tutto il giorno

Marco Bittau
Nizzi e la città del futuro: ora Ztl per tutto il giorno

Il sindaco di Olbia punta sulla qualità della vita, la “grande bellezza” alla portata di tutti. L’annuncio choc: «Non ci saranno più auto nel centro storico e sul lungomare»

22 aprile 2018
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OLBIA. È la qualità della vita la “missione possibile” dei sindaci che tenacemente coltivano l’ambizione di ridisegnare città a misura d’uomo, laboratori urbani dove mettere da parte auto e cemento, puntando invece sullo sviluppo sostenibile. Nel caso di Settimo Nizzi e di Olbia, si tratta poi di un cambio drastico di direzione. Nel senso che il capoluogo gallurese sta cambiando pelle e identità, facendo a pezzi tanti luoghi comuni che l’hanno sempre accompagnato: città del mattone prima di tutto, poi città sregolata, città del fare e del lasciar fare... Come i villaggi di frontiera ai tempi della corsa all’oro. Oggi la nuova Olbia è una città di regole ferree e sanzioni salate per chi non le rispetta, come succede nel centro storico, il cuore pulsante della città e delle polemiche, tra Ztl, tavolini, ombrelloni, dehors e insegne più o meno fantasiose. «Prima vengono i diritti dei cittadini che devono poter vivere liberamente un centro storico pulito, ordinato e senza auto – dice il sindaco – poi quelle dei commercianti e dei ristoratori che devono erogare i servizi. Prima la qualità della vita, appunto».

Di nuova città e nuova politica il sindaco Nizzi parla davanti a un aperitivo al Corso, abbagliato dal sole primaverile. Guarda le auto superare il varco della Ztl e sorride: «Presto non le vedrete più, perché la zona a traffico limitato nel centro sarà estesa a tutto il giorno». Neanche il tempo di riprendersi dallo choc e il sindaco incalza: «Abbiamo già ottenuto un risultato straordinario, restituendo il centro storico ai cittadini che hanno il diritto di viverlo liberamente senza le automobili. Lo abbiamo reso ordinato ed elegante con ombrelloni e tavolini uniformi. È quel decoro urbano che gli olbiesi chiedevano, ma che non è mai stato una priorità . È la “grande bellezza” alla portata di tutti». «Adesso pensiamo ad altri interventi – aggiunge – come in piazza Mercato, dove si può estendere la Ztl e dare la possibilità ai pubblici esercizi di usufruire della piazza per sistemare i tavolini all’aperto. Oppure le insegne pubblicitarie fuori regolamento, che baristi e commercianti dovranno far sparire al più presto. Sono semplici principi già consolidati nelle più belle città d’Europa e del mondo».

È una vera crociata quella condotta dal Comune sul fronte del decoro urbano: «La città senza regole non esiste più – dice Nizzi – così come non esiste più la città che pensa solo a costruire e misura il suo sviluppo in metri cubi. Quella fase della costruzione di grandi infrastrutture era legata agli anni della crescita esplosiva della città, adesso dobbiamo guardare avanti e dobbiamo puntare sulla qualità della vita e sulla cultura. Basta pensare all’operazione di grande respiro che stiamo portando avanti con il teatro Michelucci. Più in generale, tutto il progetto di riqualificazione del lungomare e dell’ansa sud del golfo di Olbia, dal Ponte di ferro a Poltu Quadu, ha un enorme valore dal punto di vista del recupero sociale e culturale di un’area bellissima ma degradata. E questo è un progetto degli olbiesi, non certo dei cinesi».

Di fronte a una città destinata a crescere ancora e ad avere dinamiche uniche in Sardegna (il porto e l’aeroporto inseriti nel tessuto urbano) la macchina dei grandi cantieri comunque non si fermerà. Lo sa bene il sindaco Nizzi, che però ha una sua visione progettuale: «Saranno abbattute le sopraelevate – dice – sono brutte e deturpano il valore paesaggistico del golfo interno, la darsena di via Redipuglia e il vecchio Porto romano. Al loro posto sarà allungato il tunnel che convoglierà tutto il traffico stradale. In pratica, il lungomare sarà restituito alla città finalmente libero dalle auto. E Olbia davvero riabbraccerà il suo mare. Sempre a proposito di qualità della vita, naturalmente».

@marcobittau. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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