La Nuova Sardegna

Olbia

Il Tar "blocca" l'ordinanza del sindaco, niente parti a Tempio

L'ospedale Paolo Dettori
L'ospedale Paolo Dettori

Ma il primo cittadino Andrea Biancareddu dice di essere pronto a rivolgersi alla Procura

27 aprile 2018
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TEMPIO PAUSANIA. Il Tar Sardegna sospende l'efficacia dell'ordinanza del sindaco per la riapertura di ginecologia e ostetricia dell'ospedale Dettori e ora il primo cittadino, Andrea Biancareddu, è pronto a rivolgersi alla Procura. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso dell'Ats, perchè comunque garantite le prestazioni di emergenza, fissando la data del 6 giugno per la trattazione collegiale della causa e togliendo così al sindaco la possibilità di ordinare il ripristino immediato delle attività, su tutte la sala parto, chiuse per mancanza di medici.

Ma Biancareddu non demorde: «Il punto nascite è un servizio fondamentale e anche la sola temporanea chiusura è inaccettabile», dichiara. Stamattina la polizia locale si è recata in reparto per verificare la situazione che è rimasta tale e quale. Il mancato rispetto dell'ordinanza è stato notificato alla direttrice sanitaria del presidio di Tempio, Giovanna Gregu, ed è destinato a finire in Procura per l'accertamento di eventuali responsabilità. Da una settimana all'ospedale di Tempio è garantito solo un presidio di emergenza, la presa in carico dei parti non differibili o delle urgenze che necessitano di un intervento immediato. Le altre pazienti sono costrette a spostarsi a Sassari o a Olbia per avere l'assistenza sanitaria. Su sette medici in organico a ginecologia e ostetricia del Dettori, ne restano in servizio appena tre: gli altri sono assenti per malattia o motivi personali. Ats e Assl di Olbia stanno cercando di rimediare chiamando al lavoro professionisti inseriti nelle graduatorie dell'Aou di Cagliari, ma finora la ricerca è andata a vuoto.

«L'Assl invece di dedicarsi alla risoluzione del problema, ha preferito dedicare il suo tempo e il suo denaro a contrastare la mia azione e giustificare una decisione nefasta per il territorio che mette a rischio non solo la salute ma anche la serenità di chi in questo momento dovrebbe vivere un momento felice - attacca ancora il sindaco - l'ordinanza chiede una cosa sacrosanta: la riapertura di un fondamentale presidio sanitario».

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