La Nuova Sardegna

Olbia

Sindaci galluresi già divisi sul modello di sviluppo

di Serena Lullia
Sindaci galluresi già divisi sul modello di sviluppo

Nizzi: «Restyling e ampliamenti degli hotel sulle coste, ma anche nuovi alberghi» Ragnedda: «Puntiamo all’utilizzo dei beni demaniali in chiave turistico ricettiva»

07 maggio 2018
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OLBIA. Molto più di una banale riforma del blocchetto. Dalla nuova legge urbanistica regionale passa il futuro modello di sviluppo della Sardegna. Su cui l’isola si gioca immagine, sviluppo economico e turismo di domani. La Regione stamani ascolterà alla stazione marittima la voce della Gallura. Che non sarà all’unisono. E non per una questione di colore politico. Perché il no ai nuovi metri cubi alberghieri sulle coste non è vessillo di sinistra. Come i campi da golf da spalmare tra la macchia mediterranea non sono un dogma del centro destra.

Olbia vuole gli hotel. Il sindaco Settimo Nizzi indossa l’armatura da guerriero per l’incontro di oggi. «La Sardegna ha bisogno di una legge snella – afferma il primo cittadino –. Non di una normativa ingarbugliata e contorta che si presta a troppe interpretazioni. La Regione si levi dalla testa di volerci ammazzare anche dal punto di vista dello sviluppo alberghiero – va all’attacco Nizzi –. Non mi piace per nulla l’idea dell’assessore Argiolas di costruire nuovi hotel solo nelle zone interne. Abbiamo già tanti, troppi esempi di cattedrali nel deserto. Non sono contro l’entroterra, ma non si può impedire di dare servizi dove la gente vuole andare. Sulle coste. Va bene non costruire nella fascia dei 300 metri nuovi hotel, ma si permetta a quelli esistenti di riqualificarsi anche con ampliamenti volumetrici. Lo sviluppo alberghiero deve essere assicurato a tutti i comuni sardi. Non si possono penalizzare quelli che in passato hanno abusato dei metri cubi tagliando del 50% i volumi come fece Soru con un agguato da muretto a secco. Non vogliamo seconde case ma nuovi hotel sì. Certo non palazzoni sul mare sul modello spagnolo».

Restyling arzachenese. Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena, chiede un ruolo da protagonista per gli enti locali. «La nuova legge urbanistica deve rimettere al centro i comuni – spiega –. In particolare sui progetti strategici. Per Arzachena in particolare serve un grande piano di ammodernamento del patrimonio immobiliare esistente, sia alberghiero, non più competitivo, che di seconde case. Ma qui si parla di urbanistica, non solo di edilizia. La Sardegna ha bisogno di collegamenti, infrastrutture e servizi». Il sindaco punta a uno sviluppo turistico che passi anche dal recupero dei beni demaniali «da riconvertire in chiave ricettiva ma anche culturale o scientifica». E sul tema degli alberghi è chiaro. «In linea generale non siamo contrari a nuovi hotel, nemmeno nella fascia dei 300 metri. Purché di qualità, rispettosi dell’ambiente e con ricadute reali sul territorio».

Riqualificazione isolana. Alla guida di un paradiso di rara bellezza il sindaco della Maddalena, Luca Montella, ha una idea di sviluppo dall’anima verde. «Oggi il vero valore non è il metro cubo, ma i metri quadri di verde che ci sono attorno – afferma –. Dobbiamo immaginare una norma snella che sia davvero utile per accelerare la ripresa, che tenga conto delle nostre condizioni di insularità. Sul tema dei nuovi hotel credo nel recupero dell’esistente anche con premi volumetrici. Ma penso anche al riutilizzo delle batterie militari. Per quanto riguarda la Sardegna credo che con un ulteriore sviluppo volumetrico delle coste non le si faccia del bene. Sono molto più importanti le opere di infrastrutturazione. Migliori sono i collegamenti tra costa e interno, minore sarà l’esigenza di costruire sul mare».

Golf con vista su Tavolara. Francesco Lai guida il piccolo comune di Loiri. Cuore nel granito dell’entroterra e terrazza sul mare con Porto San Paolo. Sindaco dem, non demonizza i campi da golf. «Plaudo al percorso partecipativo della Regione. Spero che il risultato tenga davvero conto delle esigenze dei territori. Serve una legge chiara, snella, che riduca al minimo le interpretazioni. Dovrà incentivare forme di riconversione turistico ricettiva delle seconde case, consentire un adeguamento funzionale degli hotel esistenti agli standard internazionali. Favorevole anche ai campi da golf, compatibili con l'ambiente e un incentivo al turismo fuori stagione». Sin

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