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Olbia

Il Tar: «Chiosco legittimo, avanti con i lavori»

Il Tar: «Chiosco legittimo, avanti con i lavori»

Arzachena, la struttura autorizzata e poi bloccata dal Comune. Nel caso coinvolto il delegato Occhioni

12 maggio 2018
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ARZACHENA. Il cantiere per il posizionamento di un chiosco precario e provvisorio dal mese di aprile fino a ottobre in località Le Piscine riaprirà i battenti. Il Tar ha accolto il ricorso della società Spiniccio contro il Comune di Arzachena che aveva sospeso i lavori. Ha sospeso i provvedimenti impugnati, rinviando al 15 maggio 2019 il giudizio di merito. Direttore dei lavori del progetto è il consigliere con delega all’Ambiente, Michele Occhioni. Il suo doppio ruolo nei giorni scorsi aveva trasformato la questione in un caso politico.

I lavori iniziati il 15 marzo erano stati sospesi il 30 marzo con ordinanza comunale per un presunto contrasto con la prima adozione del Pul, riconoscendo comunque l’assenza di opere abusive. I lavori erano stati autorizzati il 23 gennaio scorso dal Comune attraverso un provvedimento unico. L’ente locale poi il 23 aprile aveva annullato d’ufficio il precedente. La proposta di annullamento in autotutela era stata fatta dal dirigente del settore edilizia privata il 19 aprile. «Il Tar ha stabilito che l’autorizzazione dei lavori è regolare – dichiara il legale della spcietà Spiniccio, Dario Annunziata –. Ci rammarichiamo per lo zelo che in fase di revisione ha condotto il Comune a rivedere il suo operato. La società che aveva già avviato i lavori è stata costretta con due ricorsi a farsi riconoscere i propri diritti. Come spiegato nell’ordinanza del Tar, le opere non ledono né l'ambiente né gli interessi pubblici. Abbiamo raggiunto questo risultato anche grazie alla consulenza del collega Giancomita Ragnedda».

Scrivono i giudici: «Il provvedimento di annullamento in autotutela del Comune non evidenzia rispetto all'interesse della società ricorrente al posizionamento del chiosco e in funzione del quale sono stati già effettuai rilevanti investimenti economici, l'interesse pubblico prevalente idoneo a giustificare il sacrificio dell'iniziativa imprenditoriale della ricorrente». (w.b.)

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