La Nuova Sardegna

Olbia

Un milione di euro per salvare le Bocche

Walkiria Baldinelli
Un milione di euro per salvare le Bocche

Fedepiloti propone il servizio di pilotaggio raccomandato per mettere al sicuro il braccio di mare tra Sardegna e Corsica

13 maggio 2018
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PORTO CERVO. Un servizio sperimentale biennale di “pilotaggio raccomandato” per contrastare le criticità della navigazione nelle Bocche di Bonifacio. Un progetto sotto il milione di euro, con Santa Teresa Gallura come ipotetica sede per un presidio delle sentinelle a difesa del braccio di mare che separa Sardegna e Corsica. È la proposta lanciata dall’associazione nazionale Fedepiloti al quarto Forum del lusso possibile a Porto Cervo, promosso dalla Federagenti (Federazione nazionale agenti, raccomandatari e mediatori marittimi), che quest’anno in modo ancora più evidente si è trasformato in un forum del lusso sostenibile.

A rilanciare con forza il problema della navigazione sicura nelle Bocche di Bonifacio, con la richiesta di un coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, Francesco Bandiera, maddalenino, neo presidente di Fedepiloti, da anni paladino della tutela ambientale e della sicurezza di questo tratto di acque internazionali. Insieme ai colleghi delle stazioni di pilotaggio di Olbia e Porto Torres si mette a disposizione, come volontario e con la rinuncia ai periodi di riposo dal servizio regolare svolto nelle sedi di appartenenza, per effettuare eventuali servizi di pilotaggio raccomandato richiesto dai comandanti delle navi in transito nelle Bocche.

«Una delle tre misure da adottare per classificare quest'area di mare Pssa, cioè un’area iper sensibile del Mediterraneo, è quella del pilotaggio raccomandato. In 4 anni – sottolinea –, su 11mila transiti, solo 14 navi si sono avvalse di questo servizio». Essendo acque internazionali il problema non è di facile soluzione, ma è iniquo che soltanto Italia e Francia (gli unici Paesi a dover sopportare le conseguenze di un sinistro marittimo) siano gli unici Stati che non fanno transitare le proprie petroliere sulla rotta delle Bocche. «Il problema non è legato solo alle petroliere o al trasporto di merci pericolose – spiega Bandiera –, interessa tutte le navi, perché il rischio è legato alla quantità di idrocarburi che hanno a bordo». Per questo è indispensabile l’attivazione di un servizio di pilotaggio raccomandato.

«Sinora è garantito da piloti volontari – dichiara –, ma ora occorre una svolta decisiva. Per attivare un progetto sperimentale di due anni occorre meno di un milione di euro. Per gli armatori, che con le loro navi solcano le Bocche, non sarebbe un costo, ma un investimento in sicurezza». Al tavolo di concertazione non solo il mondo imprenditoriale. Anche Stato, ministeri, Regione, Capitanerie.

«Dopo il forum dello scorso anno a Porto Cervo si sono svolte due riunioni interministeriali con tutte le parti interessate – racconta Bandiera –. Una ha focalizzato il problema, nell'altra si sono individuate alcune possibili soluzioni. Ora siamo nella fase interlocutoria, aver creato una rete sinergica, con enti e associazioni intervenute a questa iniziativa di Federagenti rende meno tortuoso il percorso». Dopo il forum di Federagenti, a Golfo Aranci, alla presenza delle autorità portuali del nord Sardegna e del comandante Maurizio Trogu, battesimo del mare di una pilotina acquistata dai piloti di Olbia. «Ci consentirà di lavorare in sicurezza quando si esce in alto mare o si solcano le Bocche di Bonifacio», commenta Bandiera. Il presidente Fedepiloti rilancerà il progetto sperimentale a settembre al cluster marittimo internazionale Naples shipping week.
 

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