La Nuova Sardegna

Olbia

Palau ritorna alle urne dopo la bufera giudiziaria

di Serena Lullia
Palau ritorna alle urne dopo la bufera giudiziaria

Pesa sulla campagna elettorale l’inchiesta ancora aperta sull’ex sindaco Pala Nel 2017 l’unica lista presentata non raggiunse il quorum. Tante le sfide davanti

15 maggio 2018
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PALAU. Un paese in cerca di normalità dopo 14 mesi vissuti in modalità low profile. Mimetismo ambientale da sopravvivenza. Quasi a non voler attirare l’attenzione su di sé dopo aver avuto indici e riflettori nazionali puntati. Nel marzo 2017 l’allora sindaco Francesco Pala e la sua vice Maria Piera Pes venivano arrestati. Misura cautelare poi revocata. Presunto voto di scambio il reato contestato. Un colpo al cuore della comunità dell’Orso legata al suo primo cittadino e alla sua famiglia. Palau aveva scelto Pala nel 2013 con il 65% dei voti. Sindaco e vice avevano rassegnato le dimissioni dopo la bufera giudiziaria che li aveva travolti. Il Comune si era ritrovato senza i suoi vertici nel momento in cui era impegnato su temi chiave dello sviluppo. Il Piano urbanistico comunale, l’ampliamento del porto turistico.

Il 10 giugno i palaesi saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco e l’amministrazione dopo oltre un anno di commissariamento. Con la ferita dell’inchiesta giudiziaria Pala-Pes ancora aperta. Alle spalle un voto fallito, nelle elezioni del 2017. Allora Luca Fresu, vice sindaco della giunta di Piero Cuccu ci mise faccia, coraggio e cuore. Una lotta impari della sua “Riparti Palau” contro l’astensionismo. Solo il 40% degli aventi diritto andò a votare. La legge imponeva il quorum del 50% più uno per metter piede nel Palazzo di Piazza dei popoli. Il paese allora decise in modo molto chiaro il suo futuro. Con il non voto stabilì di non essere pronto per voltare pagina. O forse voleva una vera competizione, in cui poter scegliere tra più liste, magari di area politica differente. O cercava solamente un modo per prendere tempo, capire, trovare le ragioni per rialzare la testa. Il commissario straordinario Mario Carta ha tenuto il timone di Palau fino a oggi. A lui la comunità ha idealmente consegnato la guida apolitica del paese. Un soggetto terzo, utile in un momento così delicato. Prezioso il suo lavoro di tecnico, ma il paese è rimasto indietro rispetto a tanti argomenti su cui solo la politica può dire la sua. Dalla nuova legge urbanistica in discussione in Regione ai tagli della sanità per proseguire con la proposta per la nascita della provincia del nord est. Palau ha davanti una sfida importante. Deve ricominciare a esserci, a esistere, a contare nello scacchiere gallurese. Nel suo anno sabbatico i piccoli comuni dirimpettai di Golfo Aranci e Loiri Porto San Paolo hanno conquistato spazio e credibilità nel dibattito politico, consensi a livello turistico, finanziamenti per grandi progetti.

I problemi di Palau, il porto, la viabilità, il parco della Maddalena e il futuro parco delle Bocche, le case di edilizia popolare dovranno essere messi al centro della campagna elettorale. Il paese non ha bisogno di veleni o di strumentalizzazioni. Ancora meno di vicende giudiziarie aperte. Che per la legge non hanno al momento nessun colpevole.

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