La Nuova Sardegna

Olbia

Pestaggio notturno in casa il gip: sì all’archiviazione

di Tiziana Simula
Pestaggio notturno in casa il gip: sì all’archiviazione

I cinque indagati, tutti olbiesi, erano accusati di aver picchiato quattro donne La spedizione punitiva messa in atto per costringerle a lasciare l’appartamento

15 maggio 2018
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OLBIA. Erano accusati di aver organizzato una vera e propria spedizione punitiva nei confronti di quattro donne – la madre 60enne, le due figlie disabili, e una nipote di 16 anni – per convincerle a liberare l’appartamento che avevano in affitto da tempo, di proprietà di uno degli indagati. Ma quella che inizialmente sembrava essere una brutale storia da Arancia meccanica si è conclusa con una archiviazione per i cinque indagati, tutti olbiesi, da parte del gip Giuseppe Grotteria.

Il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero, ritenendo inidonea a mutare nella sostanza il quadro probatorio la prosecuzione delle indagini preliminari sollecitata dalla parte offesa – costituita parte civile con l’avvocato Giommaria Uggias – che si era opposta alla richiesta di archiviazione.

Vicenda giudiziaria conclusa, quindi, per Giorgio Ciaddu e il figlio Cristian, proprietari dell’appartamento dove sarebbero avvenute le violenze, difesi dagli avvocati Angelo Merlini e Cristina Mele, Andrea Barca, difeso dall’avvocato Mario Delitala e Roberta Campesi, Mirko Zoccheddu, difeso dagli avvocato Marco Petitta, e Igor Azara, assistito dall’avvocato Michele Ponsano.

Il castello di accuse pesantissime nei confronti dei cinque arrestati (sottoposti successivamente ad obbligo di firma), accusati di aver, in un raid notturno avvenuto tra il 24 e il 25 aprile 2016, picchiato con violenza le donne e di aver abusato sessualmente di una di loro, è cominciato a crollare già in sede di incidente probatorio, dove il racconto della vittima dell’abuso aveva presentato molte incongruenze, al punto da non sembrare attendibile. L’arresto dei cinque da parte della polizia era scattato dopo un mese di indagini dal fatto denunciato. Pesantissimi i reati contestati: violenza sessuale, tentato omicidio, sequestro di persona e violenza privata. Secondo la ricostruzione degli investigatori, gli indagati, volto coperto e coltello e bastone tra le mani, avevano fatto irruzione nell’appartamento a notte fonda. Avrebbero cominciato a picchiare la donna più anziana schiacciandole un cuscino sul viso. Poi avrebbero chiuso una delle due disabili in una stanza. A quel punto avrebbero concentrato la loro aggressività sull'altra disabile (invalida totale), costretta a dormire attaccata a una bombola d'ossigeno. Avrebbero bastonato anche lei, per poi palparla e schiacciarle la mascherina sul volto. Avrebbero quindi picchiato anche la ragazzina, mentre le urla delle donne avevano svegliato i vicini che avevano dato l’allarme. Una storia apparsa fin da subito poco chiara.

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