La Nuova Sardegna

Olbia

Posti barca in nero, Porto Cervo trema

di Marco Bittau
Posti barca in nero, Porto Cervo trema

Pugno di ferro di Smeralda Holding e Igy marinas: decapitato il vertice della Marina, sospesi il direttore e il nostromo

25 maggio 2018
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PORTO CERVO. Ammanchi di cassa, posti barca in nero, fatture irregolari: i conti non tornano alla Porto Cervo Marina srl e la Smeralda holding letteralmente decapita l’ufficio direzionale. Sospesi dal servizio quattro dipendenti, tra cui il direttore del porto Michele Azara e il nostromo Dorino Firinaiu. A casa anche i collaboratori amministrativi Salvatore Sini e Maristella Chelo.

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È il risultato di un anno di indagini interne condotte dalla Smeralda holding e dalla nuova società di gestione del porto, l’americana Igy marinas, che hanno passato al setaccio l’amministrazione e la contabilità scoprendo una serie di irregolarità. Una vera e propria doccia fredda per uno dei porti turistici più importanti del Mediterraneo. A Porto Cervo però nessuno dubita: è solo la punta dell’iceberg. Nel senso che l’inchiesta è destinata ad allargarsi con altri colpi di scena. A cominciare dall’intervento della magistratura, che si annuncia inevitabile.

L’indagine interna sui conti della porto Cervo Marina srl era partita lo scorso mese di agosto dopo una o più segnalazioni giunte alla proprietà. In azione un’agenzia privata di investigazioni che ha letteralmente passato al setaccio l’attività amministrativa. In azione, silenziosa, veri e propri detective. Nel mirino soprattutto la gestione delle prenotazioni e degli ormeggi dei grandi yacht nelle banchine del porto. Dai libri contabili sarebbero emerse irregolarità. In pratica, non tornerebbero i conti nell’amministrazione dei posti barca, nel senso che non corrisponderebbe il numero di quelli occupati con il relativo incasso delle fatture.

Trattandosi di maxi yacht d’estate a Porto Cervo, è evidente che la posta in gioco è una montagna di soldi. Così quando, nei giorni scorsi, sul tavolo della Smeralda holding e della Igy marinas è arrivato il rapporto dei detective sono immediatamente scattati i primi clamorosi provvedimenti: quattro sospensioni cautelari dal servizio. A quel punto è arrivato il terremoto. A Porto Cervo si ha la netta sensazione che le quattro sospensioni siano solo le prime di una lunga serie di provvedimenti e tra i dipendenti della Marina c’è molta agitazione.

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Intanto i quattro finiti sotto accusa si difendono dalle accuse e qualcuno ha già richiesto l’assistenza di un difensore. È il caso di Dorino Firinaiu, il nostro, capo degli ormeggiatori, un pezzo di storia di Porto Cervo con alle spalle qualcosa come 43 anni di mestiere, Uno che in banchina ha visto principi diventare re. «Siamo indignati – attacca l’avvocato Giampaolo Murrighile, difensore del nostromo – siamo totalmente estranei alle accuse che ci vengono mosse. Il nostromo Firinaiu non fa parte del gruppo dirigente della società e non ha rapporti diretti con la direzione del porto né con gli armatori. È il capo degli ormeggiatori, in banchina da una vita a Porto Cervo. Mancava poco alla sua pensione ed è stata offesa in modo irreparabile la sua onorabilità».

«Nel merito dell’indagine da parte nostra c’è assoluto riserbo – conclude l’avvocato Murrighile – alle contestazioni risponderemo nelle forme di legge e, nello stesso tempo, avviando noi stessi approfondimenti sui temi oggetto dell’indagine».

@marcobittau. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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