La Nuova Sardegna

Olbia

La morsa della burocrazia frena i piani della Geasar

di Giandomenico Mele
La morsa della burocrazia frena i piani della Geasar

Il rapporto annuale Enac conferma: in ritardo gli investimenti per l’aeroporto Nel programma (in scadenza) erano previsti il terminal, viabilità e parcheggi  

26 maggio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Un aeroporto che guarda al futuro, con infrastrutture che parlano al passato. È il paradosso, quasi un nodo gordiano che avvolge lo sviluppo dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia e i progetti della Geasar, la società che gestisce lo scalo. Gli investimenti programmati nel triennio sono di tutto rispetto: oltre 95 milioni di euro. Nel solo 2017 si sarebbero dovuti spendere quasi 30 milioni di euro. Consuntivo degli investimenti realizzati? Circa 3 milioni e 200 mila euro. Non va meglio nel primo trimestre del 2018: 32 milioni di euro per gli investimenti programmati, poco più di un milione e mezzo di euro quelli a consuntivo per gli investimenti realizzati. Briciole. E non certo per colpa della Geasar. In questa discrasia, quasi una beffa, sta tutta la difficoltà a far decollare le infrastrutture aeroportuali dello scalo Costa Smeralda. A dare ufficialità al problema è l’ultimo report dell’Enac sullo “Stato degli investimenti infrastrutturali per gli aeroporti nazionali”.

Pianificazione. Il Piano nazionale degli aeroporti classifica lo scalo di Olbia come di interesse nazionale nell’ambito del bacino di traffico della Sardegna. L’aeroporto è dotato di un “Master plan” per il quale, a seguito dell’approvazione tecnica dell’Enac, si è conclusa la procedura di valutazione di impatto ambientale con decreto 1372/2009. È stata quindi avviata nel 2013 la procedura di conformità urbanistica davanti al Provveditorato per le opere pubbliche, al momento ancora non conclusa.

Investimenti. Qui, dunque, iniziano i problemi. Parliamo del braccio operativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha sede decentrata a Cagliari. Un piano infrastrutturale e di investimenti che rappresenta il futuro dello scalo di Olbia da troppo tempo fermo al palo, tra pastoie burocratiche e lunghe autorizzazioni. Dalla Geasar arrivano rassicurazioni. «Non parlerei solo di burocrazia, in questi anni si sono verificate delle condizioni particolari che hanno frenato l’esecuzione delle opere infrastrutturali ma non l’accesso alle fonti di finanziamento – spiega Silvio Pes, responsabile del settore infrastrutture dell’aeroporto di Olbia –. L’autorizzazione del Provveditorato di per sé non frena gli investimenti, o almeno non solo. Possiamo dire che nel 2019 potranno partire i lavori per l’allungamento e la riqualificazione della pista». Due progetti da circa 13 milioni di euro ciascuno: il primo aveva subito un rallentamento a causa della normativa sugli “aiuti di Stato”, ma è in via di formalizzazione da parte del Cipe. Il secondo, dopo il via libera del Cipe, sta completando la procedura di valutazione finanziaria da parte della Corte dei conti.

Il piano scaduto. Intanto il Piano quadriennale degli interventi, sviluppato sul periodo 2015 – 2018, approvato con nota 1986 del 9 gennaio 2015, sta arrivando a scadenza. Con un importo complessivo di risorse per 95,4 milioni di euro. Di queste, oltre 73 milioni sono destinati per le infrastrutture di volo, quasi 10 milioni per il terminal passeggeri, oltre 6 milioni per viabilità e parcheggi più oltre 5 milioni per reti, impianti ed altri edifici. «Nei primi tre anni del piano quadriennale 2015-2017 sono state realizzate solo parte delle infrastrutture pianificate nel contratto di programma – dice l’Enac –. Tale scostamento è riconducibile a diversi fattori: il principale dei quali è il mancato accertamento della conformità urbanistica da parte del Provveditorato per le opere pubbliche, nonostante la riunione conclusiva si sia tenuta nel 2015». Quasi tre anni per un via libera che ancora non è stato rilasciato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative