La Nuova Sardegna

Olbia

La minoranza all’attacco: «La parola agli elettori»

di Angelo Mavuli
La minoranza all’attacco: «La parola agli elettori»

Il gruppo Ripensare Tempio incalza sull’azzeramento della giunta comunale L’invito al sindaco a rimettere il mandato: «La città è ridotta al lumicino»

09 giugno 2018
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TEMPIO. Dietro la revoca delle deleghe solo appetiti politici per le prossime elezioni regionali. «L’azzeramento della giunta comunale con la revoca delle deleghe agli assessori e ai consiglieri, che Biancareddu sta contrabbandando come un tentativo per ridare vitalità all’amministrazione cittadina, è soltanto l’ultimo più grave episodio di guerriglia politica, dopo mesi di scaramucce, nella battaglia in atto per le candidature regionali». Ad affermarlo a chiare lettere in un lungo comunicato stampa emesso a distanza di cinque giorni dall’avvio della crisi comunale, è il gruppo Ripensare Tempio, costituito dai consiglieri Antonio Addis, Sebastiana Carta e Daniela Campra.

Senza mezzi termini, il gruppo chiede che il sindaco abbia il coraggio civile e politico di restituire il mandato ai cittadini per consentire la scelta di nuovi amministratori. «Sarebbe – scrivono – l’unica azione seria e concreta da mettere in atto per evitare ulteriori danni ad una città ridotta al lumicino». La richiesta è sorretta da un lunghissimo elenco di carenze, attribuite non a questo o a quell’assessore «ma all’intera maggioranza con in testa il sindaco Biancareddu che di fatto ha solo ufficializzato una crisi già in atto da tempo».

Ripensare Tempio però, riferendosi a quanto sta accadendo in questi giorni in città, aumenta il “carico” e parla esplicitamente «di una farsa messa in scena da Biancareddu che parla di “taglandi”. Nel tentativo abbastanza goffo di far credere alla gente che a distanza di tre anni, l’esecutivo sia ancora in fase di rodaggio».

Per Ripensare Tempio che formula la pesante accusa iniziale, sono altrettanto gravi le recentissime affermazioni di Biancareddu sui giornali quando tenta di contrabbandare la sua azione come un tentativo «di volere imprimere un’ accelerazione all’attività amministrativa. Come se gli assessori, elogiati fino a qualche giorno fa – dicono i tre consiglieri – fossero improvvisamente divenuti un balzello imbarazzante, fastidioso e quasi un impedimento al raggiungimento degli obiettivi. In realtà – si afferma nel comunicato – la giunta era già azzerata da tempo, evanescente, incapace di dare risposte concrete alle esigenze della città. Una città isolata ed in questi ultimi anni decaduta sotto il profilo sociale ed economico. Oltre le promesse elettorali, le numerose, inutili e vuote autocelebrazioni, queste si, e gli annunci eclatanti, la città – scrivono Addis, Carta e Campra – ha potuto usufruire solo del nulla».

Ripensare Tempio, rimprovera ancora a Biancareddu «la mancanza di reddittività, la contrazione di mutui esosi» ed ancora, di «anteporre appetiti personali in termini politici, agli interessi generali della gente». Il comunicato del gruppo di minoranza cita anche come esempio amministrativo da imitare i Comuni viciniori. Nel documento vengono infine richiamati progetti Turismo a Metro Cubo Zero, il degrado urbano, Rinaggju, il Puc, il Piano particolareggiato del centro storico e le politiche sociali, «che sembrano non far parte più del lessico politico-amministrativo di Biancareddu e della sua ex giunta».



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