La Nuova Sardegna

Olbia

Droga, la competenza al Tribunale di Tempio

Droga, la competenza al Tribunale di Tempio

Il giudice di Sassari ha accolto le eccezioni sollevate dai difensori dei 17 coinvolti A tre dei dieci che erano finiti in carcere sono stati concessi gli arresti domiciliari

10 giugno 2018
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OLBIA. Passa al Tribunale di Tempio il procedimento sull’inchiesta che ha coinvolto 17 persone e imperniata su una presunta organizzazione dedita alla coltivazione e smercio di sostanze stupefacenti. Il giudice del Tribunale di Sassari, dove l’altro ieri si sono svolti gli interrogatori di garanzia, ha accolto le eccezioni sollevate dai difensori degli imputati e ha dichiarato la propria “incompetenza” territoriale, quindi la trasmissione degli atti all’ufficio giudiziario di Tempio, il cui Giudice dell’inchiesta preliminare acquisisce così la “competenza” territoriale.

Nella stessa decisione formulata nella mattinata di ieri, il giudice di Sassari Giancosimo Mura ha affievolito le misure cautelari per tre posizioni minoritarie tra i numerosi indagati, disponendo la scarcerazione e concedendo gli arresti domiciliari a Mirco Deiana (difeso dall’avvocato Mario Perticarà), Gabriele Mascia e Antonello Melis.

Il passaggio dell’inchiesta alla giurisdizione del Tribunale e quindi della Procura di Tempio promette a questo punto nuovi sviluppi. «Non avevamo aspettativa su questa decisione – osserva l’avvocato Giampaolo Murrighile, che cura la difesa di più persone –, quindi è prevedibile un imminente ricorso al Riesame». In conseguenza del trasferimento di competenza, le misure cautelari che erano state adottate devono essere convalidate da un altro giudice.

Dove nasce la svolta che porta a Tempio il procedimento? I difensori avevano eccepito che in materia di sostanze stupefacenti anche quando si tratta di più indagati e differenti condotte delittuose nell’ambito della stessa inchiesta, occorre avere riguardo del luogo in cui la condotta che ha generato il procedimento è iniziata. Nei passaggi giudiziari finora compiuti, è stato accertato (lo hanno da subito ribadito gli avvocati) che tutte le condotte iniziano e si consumano nel territorio di competenza del Tribunale di Tempio (dalle periferie di Olbia a Porto San Paolo, compresa la piantagione scoperta a Contragiobas, nelle campagne tra Monti e Berchidda), quindi l’ufficio giudiziario di Sassari non poteva indagare. A queste eccezioni ha risposto ora il giudice Mura riconoscendo la “competenza” dell’ambito giudiziario della Procura di Tempio. La decisione del giudice Mura si estende all’intero procedimento.

L’ultimo capitolo della vicenda celebrato a Sassari risale allo scorso giovedì, quando si sono svolti gli interrogatori di garanzia davanti al Giudice dell’indagine preliminare cui sono interessate le dieci persone finite in carcere e sette ai domiciliari, numeri che da ieri sono invertiti.



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