La Nuova Sardegna

Olbia

Pubblico e privati insieme per gestire l’Università

di Serena Lullia
Pubblico e privati insieme per gestire l’Università

La segretaria comunale annuncia la novità durante la seduta del consiglio Tra i partner anche l’Area marina protetta, l’Aspo, la Sinergest e la Geasar

15 giugno 2018
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Uno squadrone pubblico-privato per gestire il futuro polo universitario. A sorpresa, in un Consiglio comunale dall’ordine del giorno soporifero, il notizione che riaccende l’attenzione. L’università, la cui apertura nell’immobile di Corso Umberto è stata garantita dal sindaco entro il 2018, sarà gestita da una cordata di enti pubblici e aziende private. «Inizialmente – ha spiegato la segretaria comunale Stefania Giua nella inusuale veste di assessore alla Cultura – sarà costituito un consorzio pubblico. Al quale poi potranno aggiungersi i privati. Al momento, diversi soggetti hanno già dato la disponibilità ad aderire alla nostra richiesta di partenariato. L’Area marina protetta di Tavolara, il Cipnes, Geasar, Sinergest e l’Aspo. Non si tratta ancora di atti ufficiali. Quel passaggio avverrà in Consiglio comunale». Già individuati i primi partner scientifici. «L’università di Sassari con cui abbiamo una collaborazione decennale – spiega Giua –. Ma c’è anche un altro soggetto che si è fatto avanti. L’università pontificia che opera in Gallura attraverso l’istituto Euromediterraneo. Ci hanno comunicati di essere interessati a far parte del Consorzio di gestione del polo universitario olbiese».

I dubbi. A sollevare il primo dubbio sulla formula del Consorzio di gestione pubblico-privato è il consigliere di opposizione, Ivana Russu. «Dal momento che siamo all’oscuro di questa notizia volevo sapere se esistono in Italia altri esempi di consorzio di gestione di questo tipo e se la scelta è stata fatta sulla base di uno studio». Il consigliere del Movimento Cinque stelle invece si dice perplesso per la presenza, poco attinente, della Sinergest o della Geasar in un eventuale ente di gestione.

Consorzio prenditutto. La segretaria Giua cita gli esempi di Nuoro, che grazie al Consorzio di gestione ha ottenuto dalla Regione un milione 800mila euro per la sua università. Un milione e mezzo il consorzio di Oristano. «A Olbia sono arrivati solo 400mila euro – sottolinea –. E la motivazione che ci è stata fornita è che non eravamo un consorzio. Fino a oggi non ci era mai stata palesata questa possibilità».

I vantaggi. Giua spiega poi la formula pensata per il Consorzio di gestione del polo universitario olbiese. «Un soggetto consortile ai sensi del Codice civile che oltre che ricevere i finanziamenti della Regione Sardegna – conclude – potrà partecipare anche ai bandi del Ministero dell’istruzione ai quali invece non hanno accesso Oristano e Nuoro. Per quanto riguarda invece l’attinenza dei privati credo che Sinergest o la Geasar siano partner importanti per sostenere ad esempio un eventuale corso di ingegneria dei trasporti a Olbia».

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative