La Nuova Sardegna

Olbia

Giraglia ko, arriva il “Bastia”

di Walkiria Baldinelli

Santa Teresa, l’avvicendamento non frena le polemiche. Usai, Unidos: «Entrambi traghetti datati»

23 giugno 2018
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SANTA TERESA. Staffetta al porto Longonsardo tra le motonavi Giraglia e Bastia. La Moby, dopo due giorni di stop forzato, ha ripreso il servizio di linea sulla rotta commerciale e turistica Santa Teresa-Bonifacio. Ancorata alla banchina del porto da mercoledì scorso per un guasto tecnico, La Giraglia ieri ha mollato gli ormeggi dallo scalo teresino per raggiungere il cantiere navale. Al suo posto c'è Il Bastia, altro storico traghetto della compagnia della Balena blu, che già a novembre dello scorso anno aveva garantito i collegamenti marittimi sulla stessa tratta. La Giraglia, dopo l'ennesima avaria era finita in cantiere. Dalla compagnia di navigazione fanno sapere che il servizio è ripreso regolarmente, considerato che la nave Bastia è già stata trasferita a Santa Teresa e da ieri mattina sono state effettuate le corse programmate. E che tra una settimana il traghetto Giraglia, dopo alcuni interventi in cantiere, riprenderà il suo servizio. La notizia non ha attenuato i disagi degli imprenditori locali e isolani. Ricordano che si tratta di navi datate. Sette mesi fa, con il Bastia in sostituzione della Giraglia, avevano vissuto un'odissea per attraversare le Bocche di Bonifacio, perché non poteva trasportare mezzi alti oltre i 3,80 metri. A sostenere le perplessità di autotrasportatori e imprenditori ancora una volta il coordinatore locale del movimento indipendentista Unidos, Gianni Usai. «Negli ultimi tre anni gli stop forzati hanno causato disagi ma anche danni all'economia sarda – dichiara -. Perché nel periodo invernale l'unico collegamento sulla rotta Santa Teresa-Bonifacio lo svolge la Moby, ma i traghetti sono costretti spesso a spegnere i motori per giorni a causa di avarie. In estate sulla rotta viaggia L'Ichnusa, della Blu Navy, in caso di guasti tecnici, come è successo in questi giorni passeggeri e mezzi pesanti riescono ad attraversare il braccio di mare». Usai evidenzia poi un aspetto legato al personale marittimo. «Ci sono diversi ex lavoratori Saremar rimasti a terra – spiega –. Sembra che la Blu Navy stia impiegando marittimi da fuori regione, quando invece dovrebbe agevolare le assunzioni degli ex Saremar nel personale di bordo. Va ricordato che nel 2016 la compagnia di navigazione, dopo aver acquistato all'asta lo storico traghetto, aveva preso in carico tutto il personale di bordo della ex Saremar. Dietro a ogni lavoratore rimasto a terra c’è una famiglia che di sicuro non riesce né ad arrivare sino a fine mese, né a sopravvivere se il capofamiglia lavora solo pochi mesi all'anno e nemmeno durante l'intera stagione estiva». A novembre 2016, a causa del ritardo nella pubblicazione del bando internazionale per l'assegnazione definitiva della linea Sardegna-Corsica la Blu Navy era stata costretta a mollare gli ormeggi dal porto gallurese. A garantire le corse sulla tratta Santa Teresa-Bonifacio tutto l'anno c'è la Moby. «Nel bando internazionale è inserita la clausola sociale a salvaguardia di tutti i posti di lavoro dell'ex personale Saremar – sottolinea Usai –. Ma il bando ancora non è stato fatto. E a ottobre si corre il rischio di trovarsi ancora davanti agli stessi gravi disagi».

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