La Nuova Sardegna

Olbia

Quote rosa, sì a Nizzi dal Consiglio di Stato

Quote rosa, sì a Nizzi dal Consiglio di Stato

Bocciato il ricorso di centrosinistra e associazioni: la formazione della giunta comunale è legittima

28 giugno 2018
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OLBIA. Le obiezioni erano arrivate subito, anzi in anticipo: la Coalizione Civica e democratica (ovvero, la minoranza di centrosinistra nel consiglio comunale) aveva sollevato il problema ancora prima che la giunta comunale prendesse le forme delineate dal sindaco Settimo Nizzi: deve essere rispettata la “quota rosa”. Nel caso: quattro donne su otto, sulla base di un complicatissimo calcolo percentuale. Ma ora il Consiglio di Stato, all’esame del quale era finito il ricorso in appellodell’associazione “Prospettiva donna”, ha pronunciato la sentenza: ossia, lo ha respinto confermando la sentenza impugnata. La quinta sezione, presidente Francesco Caringella, estensore Raffaele Prosperi, ha confermato la sentenza di primo grado sul punto che riguarda la carenza di legittimazione dei ricorrenti a proporre ricorso. Ma sopratutto riconosce nel merito che la composizione della Giunta è legittima, perché non vi è alcuna lesione delle quote rosa.

Nel dettaglio, la motivazione dice che «in presenza dell’impossibilità di ottenere una percentuale del 40% su un numero dispari di componenti di un organo municipale, la presenza del 37,5 % di donne tra gli assessori scelti dal Sindaco appare una scelta corretta, almeno non indicatrice di prevaricazione delle donne di Olbia». Le donne componenti dell’esecutivo comunale erano e sono tre: Silvana Pinducciu, Sabrina Serra, Simonetta Lai.

Dopo la vittoria elettorale del Centrodestra guidato dal sindaco Settimo Nizzi, le consigliere comunali del Pd Patrizia Desole e Ivana Russu, con il sostegno di varie associazioni presentarono un ricorso al Tar proposto dall’associazione Prospettiva Donna, con il patrocinio degli avvocati Carlo Careddu (attuale assessore regionale dei Trasporti) e Carlo Selis.

«Non possiamo che essere felici – ha commentato il sindaco Nizzi alla notizia della sentenza – . Abbiamo rispettato la legge. Con buona pace di chi voleva fare del caso una battaglia politica sperando di mettere in crisi la nostra giunta. La sola crisi che abbiamo avuto è stata la perdita dell’assessora Patrizia Bigi».

Netta la reazione dei consiglieri e delle consigliere della Coalizione civica e democratica: «Prendiamo atto della decisione del Consiglio di Stato. Consideriamo che la portata di tale pronunciamento vada ben al di là del caso discusso. La sentenza, infatti, supera il portato normativo della legge, indicando una tollerabilità per difetto nella determinazione delle quote e vanificandone di fatto lo spirito originario. Molto di più, la sentenza stabilisce che essere cittadine elettrici o associazioni a tutela delle donne, non dà di per sé titolo per impugnare gli atti di nomina di una Giunta che non siano rispettosi delle quote rosa». E preannunciano di non abbandonare la mobilitazione su questi contenuti.

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